Nuovi spazi a Milano. Apre Archive con una personale di Muna Mussie
ASSOCIAZIONE NON PROFIT FONDATA DA CHIARA FIGONE A BERLINO NEL 2009, ARCHIVE ORA APRE UNO SPAZIO A MILANO, IN QUEL TERTULLIANO 68 CHE LA FA DA PADRONE ANCHE NEI "DISTRETTI" DELL'ULTIMO ARTRIBUNE MAGAZINE. PROTAGONISTA DELL'INAUGURAZIONE È L’INSTALLAZIONE PERFORMATIVA DI MUNA MUSSIE.
Per il fine settimana del solstizio d’estate, Archive ha organizzato un evento per segnare l’apertura del nuovo spazio a Milano, in via Tertulliano 68. La mostra personale di Muna Mussie (Eritrea, 1978) dal titolo ጎዳና ቦሎኛ شارع بولونيا Bologna St. 173, curata da Chiara Figone e Zasha Colah, è stata strutturata a partire dalla residenza che l’artista ha svolto ad Archive.
L’ARTE SECONDO MUNA MUSSIE
La poetica di Mussie invade lo spazio con un’installazione in stretto dialogo con la performance dal titolo PF DJ in cui l’artista, coperta da un Netsela dalla cinta in su, inizia a preparare dei pop corn, segnando l’inizio di una serie di gesti che investono il corpo attraverso movimenti e suoni. L’artista inizia, così, a leggere una serie di sigle precedentemente cucite su teli, ne’zzla in eritreo, che ricoprono le pareti bianche e gialle della sala, creando un intreccio di sonorità, riverberi ed eco.
Questo lavoro, frutto di una lunga ricerca, restituisce le impressioni e le memorie infantili di Mussie durante i festival politici eritrei frequentati dalle comunità diasporiche in tutto il mondo, soprattutto a Bologna. In questo modo, Mussie evoca l’immaginario della lotta, della resistenza alla dittatura militare e, allo stesso tempo, dei sentimenti di speranza per l’autodeterminazione di una nuova nazione. In questo archivio in divenire “laddove la lotta per l’indipendenza avanza tra spari e bombardamenti, al calare della sera – durante la settimana dei congressi bolognesi – la musica e la danza prendono il sopravvento, svelando la fase più morbida, ricreativa, scoppiettante e ludica della lotta”, racconta l’artista.
COS’È ARCHIVE
Archive è una realtà non profit, fondata a Berlino nel 2009 da Chiara Figone, che si è trasformata in un’organizzazione decentralizzata attraverso la collaborazione di professionisti provenienti da diverse zone del mondo: Cairo, Dakar, Londra, Marrakech, Milano, New York, Parigi, Tunisi. Come comunità di ricerca, dialogo e produzione, Archive focalizza la propria attenzione sul ruolo dei linguaggi, della visualità e degli archivi, guardando alla distruzione delle narrazioni eurocentriche. È uno spazio ibrido di indagine che si struttura a partire dalla pratica editoriale attraverso collaborazioni transdisciplinari e transculturali.
– Livia Milani
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