Nasce a Bergamo Alta Spazio Volta. Mostre di arte contemporanea in una cisterna romana
Uno spazio unico nel suo genere che nasce in una ex cisterna romana, su cui poggia una chiesa sconsacrata. Ne abbiamo parlato con il suo ideatore Edoardo De Cobelli, giovane critico d’arte e curatore bergamasco.
È nato un nuovo spazio espositivo all’interno di un complesso storico, a Bergamo Alta. Si chiama Spazio Volta e accoglie mostre di arte contemporanea in una ex cisterna romana, su cui poggia una chiesa sconsacrata. L’idea è di Edoardo De Cobelli, giovane critico d’arte e curatore bergamasco che ha studiato all’Università Cattolica del Sacro Cuore, all’Università Sorbonne di Parigi e all’Alma Mater Studiorum di Bologna, dove ha conseguito la laurea specialistica in Arti Visive. Si occupa di mostre d’arte contemporanea, con un’attenzione particolare verso progetti realizzati in luoghi espositivi di interesse storico e culturale, come la Fondazione Converso, una chiesa barocca del XVI secolo a Milano, dalla quale ha preso spunto per questo nuovo spazio espositivo. Ne abbiamo parlato con lui…
Da che tipo di idea nasce la galleria?
Lo spazio nasce da un’intuizione personale. Quando ho iniziato il progetto, lavoravo nel particolare contesto espositivo della Fondazione Converso, un luogo che ha contribuito molto allo sviluppo della progettualità di Spazio Volta. Bergamo, e in particolare Bergamo alta, è ricca di luoghi storici che si presterebbero al dialogo con il contemporaneo. Quando ho visto la dimensione architettonica della volta trecentesca, allora dimessa, ne ho percepito il grande potenziale.
A quale tipo di pubblico hai pensato di rivolgerti?
La volta si affaccia su una delle piazze principali della parte alta attraverso una grande vetrata a mezzaluna. La piazza è l’ingresso principale alla città vecchia, dove giunge la funicolare e che ogni anno accoglie un notevole flusso turistico e locale. Il dialogo con il pubblico, che può osservare le mostre con il semplice sguardo da fuori, è dunque fondamentale e ogni iniziativa tiene in considerazione questo fattore. Le mostre di Spazio Volta si rivolgono a tutti, dagli addetti ai lavori ai turisti di passaggio. Da qui è maturata l’idea di accogliere, nella sala adiacente lo spazio espositivo, un progetto editoriale in collaborazione con la biblioteca comunale e REPLICA. Chiunque può entrare, fermarsi a leggere e a studiare, e sfogliare la selezione di pubblicazioni e libri d’artista che cambiamo ciclicamente.
Come si sostiene l’iniziativa?
Con un contributo comunale, il sostegno dei privati e un generale principio di economicità e volontarietà.
Ci racconti come sono gli spazi?
Una ex cisterna romana del XIII secolo per i progetti espositivi; una sala in condivisione con la biblioteca per la lettura e gli incontri e infine uno spazio off-site, che usiamo occasionalmente per progetti site-specific, consistente in due arcate murarie all’aperto. Essendo quest’ultimo parte delle mura storiche della città e patrimonio Unesco, verranno realizzate iniziative rigorosamente temporanee. Ad ottobre abbiamo inaugurato il primo progetto espositivo con una mostra personale di Mafalda Galessi (Bergamo, 1992).
Quali sono i programmi espositivi per il 2021?
Il 12 giugno abbiamo inaugurato Starry Speculative Night, mostra collettiva di Francesco Pacelli, Luca Petti, Antonio Gramegna e bn+BRINANOVARA che rimarrà aperta fino ad agosto, a fianco del primo progetto editoriale. Da settembre a dicembre, avremo la prima personale nello spazio, ArtVerona in collaborazione con il Mattatoio Roma, un progetto speciale off-site e forse le prime residenze.
Chi sono le persone dietro al progetto?
Io, come fondatore e direttore artistico e una serie di collaboratori. Ma l’organico si espanderà presto, ci sono numerosi progetti collaterali e mostre in programma che richiedono notevole impegno. Sto inoltre cercando un curatore che condivida la futura programmazione per aprire il progetto a un maggior confronto.
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