Senza fine il boom culturale del Salento. Un essiccatoio è residenza d’arte
Fino a fine agosto, l'edificio ottocentesco che è sede dell'Essiccatoio Art Residency ospita la mostra personale di Goia Mujalli, artista brasiliana di stanza a Londra.
A Gagliano del Capo, un essiccatoio – luogo in cui si essiccavano le foglie di tabacco – oggi fiorisce di opere pittoriche, legate alle piante tropicali, alla loro migrazione e poi diffusione in terre straniere. È il lavoro di ricerca di Goia Mujalli, artista di origine brasiliana che vive a Londra e che nell’ultimo mese è stata in residenza presso l’Essiccatoio Art Residency, progetto attivo dalla scorsa estate.
LA MOSTRA DI GOIA MUJALLI
La mostra si intitola Flor de Papel. È uno dei modi per indicare, in portoghese, la Bugainvillea. Del fiore nella sua opera c’è tutto: dalla materia (l’artista utilizza estratti della pianta sulla tela e all’interno dei ricami) al viaggio fisico della pianta nella sua migrazione e in un certo senso anche concettuale: nel suo lavoro si intersecano infatti la sua storia di brasiliana che ora vive in Europa, quella di Jeanne Baret, esploratrice francese del XVIII secolo che si travestì da uomo per prendere parte alla spedizione di Louis Antoine de Bougainville (assieme al quale scoprì la pianta che porta questo nome) e infine quella della nonna paterna di Goia, Helena Jorge Mujalli, una donna di grande esempio per l’artista, la quale ricamava di nascosto dal marito che le impediva di lavorare. Una sorta di Penelope il cui lavoro non era svolto in attesa e per il marito ma, appunto, di nascosto da lui, in una sorta di Odissea nascosta, solo sua.
COS’È L’ESSICCATOIO ART RESIDENCY
In ogni angolo dell’edificio si respira produttività: punto su cui insiste la famiglia Zigiotti, innamoratasi di questo edificio ottocentesco, pieno dell’energia lavorativa di tante persone, nel 2003, quando ancora il Salento era lontano dai riflettori. L’ospitalità della famiglia, oramai trasferitasi da Milano, è attenta, volta a diventare punto di riferimento per la cultura non solo in estate, ma anche nelle altre stagioni così miti in queste latitudini.
Le quattro stanze sono tutte diverse, ognuna caratterizzata da una peculiarità architettonica o decorativa. La presenza di tante opere d’arte non impedisce di respirare un’aria familiare e tranquilla, come la luce calda del tramonto che ammorbidisce le pareti della casa.
Essiccatoio è un luogo in cui vale la pena fermarsi qualche notte per respirare bellezza e recuperare l’energia creativa che è il leitmotiv di questo progetto.
– Elisa Cazzato
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati