In Abruzzo “Giornate in Pietra”. E Lettomanopello si trasforma in capitale della scultura
Il programma di “Giornate in Pietra”, in corso fino al 29 agosto a Lettomanopello in provincia di Pescara, prevede laboratori formativi, incontri culturali e dibattiti sul panorama della scultura italiana. Spazio, inoltre, al lavoro minerario degli scalpellini della Maiella, e attesa per la performance dello scultore non vedente Felice Tagliaferri
Da poco geoparco Unesco, la Riserva nazionale della Maiella ospita per una settimana a Lettomanoppello, borgo dell’entroterra pescarese, le Giornate in Pietra: scultori italiani realizzano altorilievi per l’ornato urbano del borgo, l’unico in Italia con murales non dipinti, bensì sospesi sulle verticali perimetrali degli immobili. Nella cosiddetta cittadella della pietra, lavorerà anche lo scultore non-vedente Felice Tagliaferri, che di sé dice ogni volta di “dare con le proprie produzioni realtà tattile a sogni sospesi”. La rassegna è diretta da Stefano Faccini, con il coordinamento dell’assessore al turismo Arianna Barbetta e di Giuseppe Ferrante, e la consulenza del critico d’arte Giacinto Di Pietrantonio.
LE SCULTURE DI FELICE TAGLIAFERRI
L’artista – radici pugliesi, ma da piccolo trasferitosi, al seguito della famiglia, a Bologna e cresciuto in Emilia, spendendosi in diverse occupazioni prima di affermarsi scultore di eccellenza – mostrerà a Lettomanoppello i suoi metodi di trattare argille, malte e marmo, senza poterne visivamente seguire processi trasformativi e pratiche risoluzioni materiche. Con la sola modulazione dei polpastrelli, combinando manipolazione con registri bio-articolari, da delicati a determinati o vigorosi, Felice Tagliaferri insegue ogni volta forme che si attaglino alla sua memoria fotografica alla sua visionarietà, alla propria immaginazione artistico-creativa.
GLI ARTISTI DELL’EDIZIONE 2021 DI GIORNATE IN PIETRA
A Giornate in Pietra partecipano gli artisti Giuseppe Colangelo, la sud-coreana Yunmi Lee, Luca Marovino, Michele Montanaro e Claudia Zanaga. Ai loro laboratori didattici si affiancherà l’opera di due scultori del posto, Gianni Alberico e Francesco Gigante. In programma pure la partecipazione di due allievi di Accademie di Belle Arti: per Napoli Giorgia Tiberio, e Matteo Marovino da Carrara.
GLI SCALPELLINI DELLA PIETRA DELLA MAIELLA
La manifestazione rende omaggio, oltre che alla scultura, anche al lavoro degli scalpellini delle miniere di un tempo, alla cui dedizione, promossa in rigorosa formazione, si deve lo sviluppo di una scuola addestrativa locale di sublimazione artistica della pietra bianca della Maiella, apprezzata da interior design, industrie lapidee, esperti minerari, critici e storici d’arte. Meeting con eminenti studiosi aggiornano, infine, nel cartellone di Manoppello, lo stimolante dibattito sullo stato della scultura.
– Paolo Rico
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati