Arte e paesaggio tra i castagneti del Monte Amiata in Toscana
In linea con la necessità di trascorrere del tempo all’aria aperta e di riconquistare il legame con la natura, sono molte le iniziative artistiche ispirate all’ambiente. Ne è un esempio il Linfa Festival, rassegna andata in scena nel borgo toscano di Monticello Amiata e nella Riserva Naturale di Poggio all’Olmo.
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Sensibile a ai temi ambientali è il neonato Linfa Festival, che si è svolto nel borgo toscano di Monticello Amiata e nella Riserva Naturale di Poggio all’Olmo, alle pendici della montagna. Organizzato dal collettivo PalomArt, già attivo nella rigenerazione del borgo di Aielli (L’Aquila), il festival è dedicato al concetto della linfa che scorre e che rivitalizza. L’anno trascorso, dominato dalla pandemia ha messo in luce la necessità ‒ per tutti ‒ di vivere più a contatto con la natura, riconoscendo il benessere psico-fisico che la vita all’aria aperta restituisce alle persone.
IL LINFA FESTIVAL IN TOSCANA
Ecco quindi un progetto innovativo incentrato sulla rigenerazione del territorio, sul senso di comunità e sul rapporto uomo-ambiente. Quattro giorni di mostre, installazioni, teatro, street art e performance, alla ricerca di nuove forme di sperimentazione e di azione, in un approccio ‘slow’ alla vita. Un movimento organico e continuo nei diversi punti del borgo e negli spazi incontaminati della Riserva, in grado di trasformare il pubblico da spettatore a parte integrante delle azioni e delle opere del festival. Puntando sul patrimonio naturale locale, Linfa Festival ha attivato una serie di azioni diffuse nel borgo di Monticello Amiata e nelle aree naturali circostanti, con interventi e attività nelle varie ore della giornata, per incentivare dinamiche collaborative e pratiche inclusive tra abitanti, istituzioni pubbliche, realtà locali e artisti.
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Linfa Festival 2021, Millo. Photo Claudia Zanfi
I PROTAGONISTI DI LINFA FESTIVAL
Tra le opere realizzate per l’occasione, alcune delle quali donate al territorio, spicca la scultura in alabastro Amiata Warrior Head dell’inglese Emily Young. L’artista inizia a scolpire la pietra negli Anni Ottanta, scegliendo di lavorare con materiali di scarto provenienti da cave abbandonate. L’opera è installata all’interno della Riserva Naturale di Poggio all’Olmo, altura che si trova proprio sopra al borgo, tra campi e boschi di castagno.
Di grande impatto è il contributo permanente dello street artist Millo, per la piazza centrale del borgo. Riconosciuto a livello internazionale per i suoi murales in bianco e nero, intervallati da lampi di colore acceso, Millo ha ideato un’immagine che pone l’accento sulla fragilità del dialogo uomo-ambiente. Tra le opere realizzate per il territorio c’è anche un altro murale, del poliedrico artista Matlakas, apprezzato per la sua padronanza delle diverse tecniche ‒ performance, pittura, scultura e danza. Le serate di Linfa Festival sono state animate da video mapping, performance, installazioni sonore e visive, come Natura Naturans, un’installazione multisensoriale dell’artista italo-brasiliano Jose Carlos Bellantuono, realizzata con materiali riciclati e tecnologie obsolete, e Drawing the Forest, una performance audio/visual a cura dell’artista portoghese Rapozo.
LA PRATICA DEL FOREST BATHING
Sulla base di queste premesse non potevano mancare percorsi e passeggiate guidate all’interno della Riserva Naturale di Poggio all’Olmo, con pratiche di Forest Bathing e di riconnessione alla natura, alla scoperta dei magnifici boschi di castagni e dei grandi esemplari secolari, possenti patriarchi che crescono nella riserva. Il Forest Bathing è una pratica di completa immersione nella natura che permette di sentirsi rigenerati, oggi più che mai necessaria. Questo “bagno nella foresta” permette di trarre un vero e proprio giovamento dall’atmosfera nella quale si è immersi, inalando l’odore degli alberi, delle resine, delle foglie, della terra. Ascoltando tutti i suoni circostanti: il canto degli uccelli, il ronzio degli insetti, il mormorio dell’acqua. Bisogna poi prestare attenzione alle sensazioni che si provano quando il vento ci sfiora, o un raggio di sole attraversa le fronde, cercando di percepire ogni superficie.
Arte e verde diventano quindi sinonimo di salute e bellezza. Il festival propone un approccio alternativo, una rete culturale, sociale e politica, intergenerazionale e interterritoriale, in grado di mettere a confronto diverse esperienze e approcci. In attesa della prossima edizione.
‒ Claudia Zanfi
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