A Lione una mostra racconta tutte le performance di Marina Abramović e Ulay
Da “Imponderabilia” a “Nightsea Crossing” per arrivare all’addio sulla Muraglia Cinese, il macLYON – Museo d’Arte Contemporanea di Lione presenta i video delle performance più celebri di Marina Abramović e Ulay
Dal prossimo 15 settembre il macLYON celebra una delle coppie più note dell’arte contemporanea, quella formata da Marina Abramović (Belgrado, 1946) e Ulay (Solingen, 1943 – Lubiana, 2020) che – proprio al Museo d’arte Contemporanea di Lione, nel 1986 – presentava lo step conclusivo di una delle sue performance più celebri, Nightsea crossing: un progetto che ha visto i due artisti impegnati in 22 performance realizzate in diverse città del mondo, rimanendo immobili e in silenzio uno di fronte all’altra per giorni interi, una prova di resistenza psicologica e fisica tipica della loro ricerca e del loro sodalizio professionale e sentimentale durato 12 anni. Nightsea Crossing, nella sua interezza, è stata acquisita dal macLYON, con fotografie e oggetti che ne raccontano tutti gli sviluppi, ed è insieme alle altre performance realizzate insieme da Abramović e Ulay una delle protagoniste dell’esposizione intitolata The collection: performances 1976-1988.
LE PERFORMANCE DI MARINA ABRAMOVIĆ E ULAY IN MOSTRA A LIONE
Anni dopo la loro separazione, i due artisti hanno deciso di racchiudere in un archivio le registrazioni effettuate durante le loro performance; progetto, questo, coprodotto e acquisito dal macLYON e dal Van Abbemuseum di Eindhoven, e che in occasione della mostra al museo francese sarà possibile esperire sotto forma di retrospettiva che verte attorno – oltre a Nightsea Crossing – alle performance The Lovers: The Great Wall walk, Imponderabilia, Breathing in / Breathing out, Light / Dark, Relation in Time, AAA-AAA. “I lavori di Marina Abramović e Ulay hanno messo alla prova i limiti fisici dei loro corpi, i limiti della loro relazione e delle loro capacità mentali, nonché i codici sociali o culturali che li hanno influenzati o li hanno resi conformi a stereotipi di genere, sesso e normalità”, spiegano Herve Percebois e Thierry Prat, rispettivamente direttore delle collezioni e production manager del macLYON. “Il lavoro dei due artisti, ben rappresentato nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Lione, tocca temi fondamentali che oggi verrebbero definiti antropologici: la coppia, le questioni di genere, la gestione mentale del dolore e della resistenza, l’esposizione al pericolo, il contatto con l’ambiente e le altre culture, la critica sociale e politica”.
– Desirée Maida
Lione // dal 15 settembre 2021 al 2 gennaio 2022
Marina Abramović e Ulay – The collection: performances 1976-1988
macLYON
81 quai Charles De Gaulle
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