Uomo e paesaggio nell’opera di Colin Snapp. All’Orto Botanico di Siena

La riflessione dell'artista americano Colin Snapp sul paesaggio antropocentrico raggiunge l’Orto Botanico di Siena nell’ambito di un progetto che dà visibilità agli artisti internazionali.

Una serie di fotografie di grande formato e un video che distorce la prospettiva del paesaggio, mentre il suono a tratti disturba la quiete di una serra: siamo nel Tepidarium dell’Orto Botanico di Siena, dove trovano riparo piante d’ambienti semidesertici, come cactus americani ed euforbie africane, e dove sono installate le opere dell’artista americano Colin Snapp, classe 1982. È lui con la sua Western Monuments, infatti, il primo protagonista di un nuovo progetto di residenza concepito in terra senese: si intitola RAIDEN ed è nato nel 2019 dall’intuizione di Tommaso Foggini, Nicolas Martin e Filippo Pecora per dare ad artisti internazionali la possibilità di soggiornare in luoghi unici ed esporre i loro lavori.

LA RESIDENZA E LA MOSTRA A SIENA

Lo scorso autunno, Snapp ha trascorso sei settimane nella tenuta ottocentesca “La Poderina” alle porte di Siena, dove ha completato i suoi studi già avviati nel 2017 a Berlino. Da tale esperienza è scaturito il progetto di questa doppia installazione che ha trovato, poi, ospitalità negli spazi dell’Orto Botanico grazie alla collaborazione dell’Università di Siena.
Nel lavoro di Snapp, dunque, il paesaggio – inteso come paesaggio urbano o, in generale, antropocentrico: centri commerciali e attrazioni turistiche, ma anche siti archeologici o tracce del passato – si distorce attraverso una doppia mutazione, quella data dallo strumento di creazione con l’uso dei filtri, l’assemblaggio, le diverse fasi di stampa, ma anche quella intrinseca nell’occhio di chi guarda. Ciò che vediamo – sembra dirci l’artista – non è mai neutro, non è mai “universale”, ma è piuttosto sempre il frutto di un compromesso, di un processo di stratificazione delle nostre esperienze che lì riescono poi a trovare una sintesi.

Colin Snapp. Western Monuments. Exhibition view at Orto Botanico, Siena 2021

Colin Snapp. Western Monuments. Exhibition view at Orto Botanico, Siena 2021

UOMO E NATURA SECONDO SNAPP

Otto gigantografie, dunque, e un’opera video della durata di 12 minuti (già presentata, quest’ultima, in anteprima internazionale in occasione di The Dreamers, Biennale di Belgrado 2021) abitano questo angolo seminascosto della città, dove la natura invade il centro storico quasi senza farsi notare. E le opere di Snapp – nonostante il grande formato, nonostante un audio a tratti disturbante – riescono a inserirsi armonicamente in questa oasi di pace, diventando esse stesse metafora del luogo che vanno ad abitare: l’uomo e la natura intesi, qui, non come alternativi o l’un l’altro alieni, ma come elementi contemporanei e armonici di un unico equilibrio.

‒ Giulia Maestrini

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Giulia Maestrini

Giulia Maestrini

Giulia Maestrini è nata a Firenze ma vive e lavora a Siena e le sente entrambe "sue" città. Laureata in Scienze della comunicazione, è giornalista pubblicista dal 2004 e lavora come freelance collaborando con varie testate e su temi diversi,…

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