Riflettere sulle origini. 10 artisti pugliesi in un trullo in Valle d’Itria

Il tema delle origini, universalmente intese come radici identitarie che affondano in un luogo, è al centro della mostra collettiva allestita al Trullo Nicolò di Martina Franca.

Ritenuta fondamentale nell’era post-Covid, la riflessione sulle origini ispira le opere di dieci artisti pugliesi – Ezia Mitolo, Pantaleo Musarò, Pierluca Cetera, Massimo Ruiu, Alessia Lastella, Gianfranco Basso, Raffaele Vitto e Damiano Azizzia, Giovanni Battimiello e Sabino De Nichilo ‒, che si confrontano, all’interno e all’esterno del Trullo Nicolò, declinando differenti linguaggi espressivi, tra i quali emerge la Land Art.

GLI ARTISTI IN MOSTRA A MARTINA FRANCA

Il cervello, ritenuto “organo all’origine di ogni cosa umana”, è al centro della ricerca di Ezia Mitolo che, con le 81 sculture colorate a forma di cervello disseminate ad arte dentro e fuori dal trullo, rappresenta il divenire delle trasformazioni esistenziali.
Pantaleo Musarò propone, poi, Eleos, progetto che comprende la riproduzione di un’ara contadina caratterizzata – al suo centro ‒ dal tronco di un ulivo malato di xylella, simbolo della decadenza dell’umanità. Coinvolgente risulta anche l’installazione ambientale di Alessia Lastella, formata da un intreccio di fili d’erba che s’innalza dalla terra verso il cielo, simbolo di nuovi percorsi da intraprendere. La luce e il flusso di racconti audio ‒ tratti dal blog di Graziella Geraci, avviato nel 2020, e dal quale è stato sviluppato l’intero progetto espositivo ‒caratterizzano invece Li Cùnti, magnetica installazione di Giovanni Battimello. Sabino De Nichilo presenta, nell’opera Revenant, le comuni radici culturali dell’umanità, mentre Massimo Ruiu adorna i coni dei trulli con disegni formati da chioccioline vive in letargo, riflettendo sul tema del passaggio dalla vita alla morte con l’opera Il Tuffatore e con il suo tappeto scuro che reca la scritta “Che tremende speranze”.

Gianfranco Basso, Cerchio, ricamo su plastica, 25x20 cm, 2019

Gianfranco Basso, Cerchio, ricamo su plastica, 25×20 cm, 2019

DALLA PITTURA ALLA LAND ART

Due dipinti a olio, raffiguranti un uomo e una donna, che rivestono due grandi sfere di gomma, costituiscono, invece, l’opera I Fattori di Pierluca Cetera, che simboleggia le relazioni tra l’universo maschile e femminile, mentre Raffaele Vitto rappresenta l’intervento dell’uomo sulla natura attraverso opere di Land Art e pagnotte di pane formate dalla terra di Martina Franca. Frammenti immobili del mondo arcaico vengono poi resi nei minuscoli quadri di Damiano Azizzia, mentre Gianfranco Basso rappresenta, attraverso il gesto del ricamo, la lentezza e la pacatezza del silenzio, della riflessione, della solitudine.

Cecilia Pavone

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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