Da Villa Adriana al Maxxi: Luca Vitone e la pittura atmosferica

“Io, Villa Adriana”: nove tele lasciate in balia degli agenti atmosferici per mesi nel sito archeologico di Villa Andriana. Così sono pioggia, vento, polvere e muffe a creare suggestive immagini astratte. A dirigere l'operazione è Luca Vitone.

Una parete della Sala Gian Ferrari del MAXXI è completamente ricoperta dall’anti pigmento – polvere raccolta a Villa Adriana e diluita in una soluzione con l’acqua – e trasuda calore con una soffusa tonalità ocra dorata. Sembra di respirare in parte ciò che le rovine rappresentano: l’ossatura di una grandiosità perduta. Ricavato con maestria da un unico blocco di cipollino, un coccodrillo con un tubo metallico tra le fauci – probabilmente pertinente al Canopo di Tivoli – riecheggia i giochi d’acqua della Villa del colto imperatore, innamorato della Grecia, delle arti e della filosofia.

Luca Vitone, tela esposta agli agenti atmosferici a Villa Adriana, presso Palazzina Pirro Ligorio, 2019-21. Photo Giulia Floris per VILLAE

Luca Vitone, tela esposta agli agenti atmosferici a Villa Adriana, presso Palazzina Pirro Ligorio, 2019-21. Photo Giulia Floris per VILLAE

LA PITTURA DEGLI AGENTI ATMOSFERICI

Le nove tele trattengono, assorbono, si giovano degli umori, di questi ruderi “parlanti”. Ciò che solitamente viene considerato sporco, scarto, coltre inerte e sudicia, si trasforma su queste superfici, divenendo colore, segno astratto, naturale sovrapposizione senza l’intervento della manualità dell’artista. Luca Vitone lascia che la patina dell’antico splendore si espanda su questi enormi lenzuoli, stesi al vento e mangiati dal sole sul balcone di una casa (in questo caso di un’area archeologica e monumentale) o lasciati a contatto con la terra, con la roccia umida e coperta di microrganismi.
Si percepiscono dei raggi obliqui che partono da un angolo in una tela, coltre maculata verde muschio, il rimasuglio di una foglia secca e accartocciata, dei sentieri più chiari in una miriade di punti bruni, delle macchie opache e degli addensamenti di materia segreta. Una tela sembra persino registrare la pianta di una chiesa a croce latina…

Luca Vitone. Io, Villa Adriana. Exhibition view at MAXXI, Roma 2021. Photo Musacchio Ianniello Pasqualini

Luca Vitone. Io, Villa Adriana. Exhibition view at MAXXI, Roma 2021. Photo Musacchio Ianniello Pasqualini

LE ALTRE OPERE DI LUCA VITONE

Siamo di fronte a suggestioni infinite, “infrasottili” come direbbe Duchamp: “Al limite della visibilità, la polvere è l’invisibile che diventa visibile”, sostiene Elio Grazioli ne La polvere nell’arte. Le configurazioni si manifestano davanti ai nostri occhi ma vanno oltre il senso e la razionalità, intercettando corde poetiche e facendole vibrare. Un rivolo di note si innalza infatti dal suolo nell’intervento a inchiostro eseguito dall’artista su una delle acquaforti dei Capricci di Piranesi che rappresentano proprio alcune porzioni della Villa Adriana.
In questo luogo magico ci proiettiamo in un tempo lontano, Luca Vitone crea un tragitto tra i ruderi. Se nella Sala degli Stucchi inserisce Le cinque pietre di Davide (2016), collegandosi alla storia biblica in cui il pastorello uccide Golia il gigante dei Filistei, la visita si chiude con Ricondursi al luogo. Bussola (1989-2021): sette minuscoli provini rappresentano una bussola e sono disseminati lungo la strada che conduce dalle Piccole Terme alla Torre di Roccabruna.
Senza una direzione apparente possiamo tornare all’idea di luogo, smaterializzando il corpo ed eludendo i confini fisici.

– Giorgia Basili

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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