A Torino mostra nel Parco del Valentino di Fondazione Sandretto e Biennale Democrazia. Le 4 tappe
Ciclo di incontri e mostra diffusa al Valentino di Torino. Nel progetto “Memory Matters” 5 artisti italiani propongono un itinerario in 4 tappe nei luoghi simbolo del passato “colonialista” di questo parco teatro delle grandi esposizioni universali di ‘800 e ‘900.
“Il Parco del Valentino a Torino è stato teatro di importanti avvenimenti pubblici a partire dalle grandi esposizioni universali dell’800 e ‘900. Ed è proprio esplorando le tracce visibili e invisibili di questo luogo che sono emersi tanti temi di storia, di memoria, di permanenza e impermanenza”. Con queste parole Patrizia Sandretto, Presidente dell’omonima Fondazione torinese, ha spiegato le ragioni di Memory Matters, mostra diffusa al Parco del Valentino – sempre nell’ambito del progetto Verso – che propone una riflessione sulla memoria collettiva nello spazio pubblico: tema caldo e molto dibattuto in Italia oggi e non solo. E lo fa attraverso 4 interventi site specific di 5 artisti italiani e un ciclo di incontri ospitato nel programma di Biennale Democrazia 2021 in corso fino al 10 ottobre, qui alla sua prima collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Vediamo nel dettaglio le opere di questo progetto curatoriale sviluppato in collaborazione con Black History Month Florence, network interistituzionale impegnato nella promozione e produzione di ricerche e contenuti dedicati alla Blackness nel contesto italiano. Previste anche visite guidatenel Parco a partire dall’8 ottobre, ogni venerdì, sabato e domenica fino al 17 ottobre.
-Claudia Giraud
ORTO BOTANICO – LEONE CONTINI
L’intervento di Leone Contini indaga catalogazione ed esposizione come processi di produzione della memoria, interagendo a distanza con strutture istituzionali di conservazione quali l’Orto Botanico e il Museodella Frutta. “Esporre qualcosa è sempre un atto di violenza, una costrizione”, dice l’artista toscano. La struttura a spirale contenente zucche confiscate in un orto di Prato evoca, infatti, l’attività espositiva storicamente situata al Valentino durante le esposizioni nazionali e internazionali di ‘800 e ‘900, le cosiddette “universali” sia le pratiche di conservazione e di classificazione delle istituzioni adiacenti, come appunto Museo della Frutta e Museo di Antropologia Criminale Cesare Lombroso, da anni al centro di polemiche su una presunta superiorità settentrionale a causa dell’esposizione di teschi di criminali soprattutto meridionali.
PALAZZINA DELLA PROMOTRICE – ADJI DIEYE CON SILVIA ROSI
Adji Dieye ha collaborato con Silvia Rosi per sviluppare una riflessione sul lessico della propaganda e della pubblicità nello spazio pubblico, lavorando a partire da archivi fotografici storici. E lo ha fatto realizzando la grande installazione fotografica Adji Dieye e Silvia Rosi ringraziano per lo spazio issata sui pennoni portabandiera posizionati vicino alla palazzina della Promotrice delle Belle Arti, istituzione fondata nel 1842 per promuovere arte e artisti a Torino: un’area del parco dove si alternano simboli del potere e della comunicazione pubblica e messaggi pubblicitari.
PARCO VALENTINO VARIE SEDI – ALESSANDRA FERRINI
Alessandra Ferrini rievoca il passato del parco quale luogo di rappresentazione politica, accompagnando il pubblico con un intervento audio che si snoda per tappe e si sofferma su tracce visibili e invisibili del processo di costruzione dell’identità nazionale. E lo fa attraversando il Valentino e alcuni suoi luoghi iconici come l’Arco monumentale all’Arma di Artiglieria, la sponda del Po, il Giardino roccioso, la statua di Paolo Thaon di Revel.
SPONDA DEL PO OPPOSTA AL CASTELLO DEL VALENTINO – MUNA MUSSIE
Infine Muna Mussie, attraverso un intervento installativo e performativo sulla sponda del Po opposta al Castello del Valentino, propone una riflessione sulla memoria privata e collettiva, sulla temporaneità del monumento e sull’oblio della storia con un gruppo di donne invitate a cucire e a scucire perpetuamente la parola “oblio”: metafora del continuo corso e ricorso della storia scritta, cancellata e nuovamente riscritta di epoca in epoca.
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