Il murale di William Kentridge sul Tevere non c’è più. La Quadriennale lo rimpiazza
Tevereterno e Fondazione La Quadriennale di Roma hanno lanciato una chiamata pubblica: tra le proposte ha vinto l’opera dell’artista brasiliana Maria Thereza Alves che riflette sul colonialismo italiano e sulla storia delle migrazioni
Non era stato pensato per durare in eterno. E infatti ora non c’è più. Stiamo parlando di Triumphs and Laments, il monumentale progetto di William Kentridge (Johannesburg, 1955) per la Capitale che, a distanza di 5 anni dalla sua realizzazione, è ora completamente scomparso dalle rive del Tevere. È andato tutto secondo i piani, a giudicare dalle parole dell’artista stesso: “Triumphs and Laments non è mai stato pensato come un momento eterno, la sua sparizione è parte del suo significato sulla scomparsa della memoria. Ma la speranza è che altre memorie prendano il suo posto”. Quell’augurio è stato colto da Tevereterno e Fondazione La Quadriennale di Roma – neodiretta dall’artista e curatore Gian Maria Tosatti – che hanno lanciato una call dal titolo Call for projectOltre Triumphs And Laments finalizzata a promuovere un progetto artistico che andrà collocato nel medesimo sito dell’opera di Kentridge, in seguito alla sua dissolvenza: si trattava di un fregio lungo 550 metri, composto da 90 icone disegnate per sottrazione, pulendo tratti di muro sugli argini del fiume.
LA COLLABORAZIONE TRA TEVERETERNO E FONDAZIONE LA QUADRIENNALE DI ROMA
“Con l’obiettivo di proseguire la straordinaria narrazione avviata con l’opera di Kentridge”, spiega Gianni Squitieri, Presidente dell’Associazione Tevereterno onlus, “ora che, come previsto, l’opera si è dissolta, Tevereterno e La Quadriennale vogliono promuovere con una nuova opera una riflessione sul futuro dello spazio pubblico urbano-fluviale di Roma compreso tra ponte Sisto e ponte Mazzini, denominato Piazza Tevere”. Per realizzarlo, i giovani curatori protagonisti di Q–Rated – programma a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol che ha consentito un ampio monitoraggio delle nuove generazioni di artisti e curatori in Italia durante il percorso preparatorio della Quadriennale d’arte FUORI – sono quindi stati invitati ad individuare artisti con i quali sviluppare una nuova idea progettuale, una “riscrittura creativa” per rilanciare e rafforzare questo importante spazio cittadino urbano e fluviale.
IL PROGETTO WITNESSES DELL’ARTISTA BRASILIANA MARIA THEREZA ALVEZ
La scelta della giuria, composta da Anna Detheridge, curatrice, Lorenzo Gigotti, Head of Content di NERO e econsigliere di amministrazione della Fondazione Quadriennale, Alfredo Pirri, artista, Monica Scanu, Vice Presidente di Tevereterno e Cinzia Naticchioni Rojas, architetto, è caduta sul progetto Witnesses dell’artista brasiliana Maria Thereza Alves (Brasile, 1961), curato da Sonia D’Alto. “La proposta presentata da Maria Theresa Alves si inserisce in un dibattito ampio e internazionale che è quello del Post colonialismo, e manifesta sia una buona conoscenza della città e del suo fiume sia una ottima capacità interpretativa”, si legge nella motivazione. “L’opera esprime uno slancio poetico, riesce a rendere manifeste storie nascoste e grazie al passaggio ad una scala macro permette di vedere qualcosa che è appena visibile, esprimendo nel contempo in maniera forte ma gentile un punto di vista, e può arrivare a stimolare un fertile dibattito sui temi trattati”. Si tratta, infatti, di un murale lungo il muraglione di travertino del Tevere che presenta le immagini delle piante che si trovano oggi in Italia e che provengono da Libia, Eritrea, Somalia ed Etiopia, ex colonie italiane per far riflettere non solo sul colonialismo italiano, ma anche sulla storia delle migrazioni in generale.
LA PASSEGGIATA PER SCOPRIRE IL MURALE LUNGO IL TEVERE
“Il risultato della Call for project ‘Oltre Triumphs and Laments’, promossa da Quadriennale e Associazione Tevereterno”, conclude Umberto Croppi, Presidente de La Quadriennale, “è la testimonianza di un momento di grande vitalità dell’arte contemporanea nella nostra città, considerata anche la grande qualità delle proposte e il contesto in cui l’iniziativa si pone”. La proposta vincitrice sarà presentata il 9 ottobre a Piazza Tevere, con un evento pubblico nell’ambito dell’Estate Romana 2021 che farà anche esplorare i percorsi dell’acqua che disegnano la collina del Gianicolo fino al Tevere.
-Claudia Giraud
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