Torna Rome Art Week. Dal 25 al 30 ottobre la città si anima con l’arte contemporanea
RAW è alle porte, dal 25 al 30 ottobre parte la settimana dedicata all'arte contemporanea. Tutti e 35 quartieri romani coinvolti
Giunge alla sesta edizione RAW – Rome Art Week. Confermate oltre 500 partecipazioni; tra queste 142 gallerie e istituzioni con sede a Roma. 339 artisti e 58 curatori presenteranno 376
LA RETE ESPOSITIVA DI RAW 2021
Il quartier generale è la KOU Gallery, gestita da Massimiliano Padovan Di Benedetto ideatore e organizzatore di RAW, che presenterà “Territori Visivi” una rassegna di videoarte curata da Massimo Scaringella. A distinguersi quest’anno anche le attività degli Istituti e delle Accademie straniere: la già citata Casa Argentina, l’Academia Belgica, il Forum Austriaco di Cultura, la Real Academia de España, la Temple University Rome, l’AAIE Contemporary Art Center, la Galleria Bulgaria, l’IILA – Istituto Italo Latino Americano.
Tra le esposizioni da segnalare: la mostra con le polaroid di Cy Twombly, rese famose da una antica mostra all’American Academy in Rome, alla galleria Gagosian; da Alessandra Bonomo c’è invece suo figlio, Alessandro Twombly. E ancora l’esposizione di Estibaliz Sádaba Murguía presso AlbumArte; la mostra di Antonio della Guardia alla Fondazione Pastificio Cerere; la collettiva Chiamata
RAW 2021 VERSO IL 2022
Massimiliano Padovan Di Benedetto pensa già all’edizione numero sette: situazione sanitaria permettendo ha in mente di realizzare uno spin-off in primavera, una sorta di “Gallery Week” organizzata da un organismo super partes, per l’appunto RAW. Saranno coinvolti anche i negozi della città, usando lo spazio delle vetrine come luogo espositivo. RUS (Raw Urban Showcase) individuerà, inoltre, alcune strade topiche “per suggerire un forte impatto della manifestazione e dare una mano ai commercianti”, provati dalle piattaforme on-line e-business come Amazon. “Quest’anno pandemia ed elezioni hanno bloccato il proposito di ridurre gli eventi per concentrarli in un’unica zona in modo tale da evitare la dispersione” afferma Padovan Di Benedetto. C’è anche una profonda apertura verso le declinazioni artistiche internazionali. “Bisogna cambiare il luogo comune secondo il quale Roma è disinteressata nei confronti del contemporaneo”. L’obiettivo non è di inasprire la competizione ma di fare leva comune: “occorre innalzare il livello culturale romano, incentivare così il turismo creando un volano economico e un benessere condiviso. Gira un assurdo sillogismo, che la cultura non porti economia. Metropoli come Londra, Parigi, New York, Berlino dimostrano il contrario”.
-Giorgia Basili
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