Verso Art Week Torino. Flashback raccontata dalle direttrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe
Si avvicinano i giorni dell’art week torinese e con loro i programmi delle singole fiere si fanno ancora più definiti. Abbiamo posto tre domande ai rispettivi direttori per fotografare il sentiment del momento.
Come già annunciato, dopo la parentesi in modalità diffusa dell’anno scorso, causa pandemia, Flashback abbandona la sua storica sede al Pala Alpitour Isozaki di Torino per una nuova location: l’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di via Asti e oggi intitolata ad Alessandro La Marmora. Uno spazio decisamente più grande che permetterà alla fiera di arte antica e moderna – in programma in presenza dal 4 al 7 novembre 2021 – di duplicare i propri spazi espositivi per meglio accogliere le numerose gallerie e per dare maggior respiro a tutte quelle iniziative che connotano la fiera: Flashback special project, exhibition, lab, sound, storytelling, talk, video, food & drink. Per esempio, ci sarà una mostra monografica dell’artista Enrico Bertelli, autore dell’immagine guida di questa edizione della fiera, la presentazione dei manifesti di Opera Viva Barriera di Milano e del progetto Artista di Quartiere. Sarà possibile “perdersi” nell’installazione video Stanze dei fratelli De Serio e fermarsi ad ascoltare i talk con il presidente del Museo Diffuso della Resistenza (la Caserma è una delle sedi diffuse del Museo) Roberto Mastroianni, l’architetto Stefania Dassi, i critici d’arte Lisa Parola e Christian Caliandro e tutti gli artisti dei progetti speciali, partecipare ai Lab di Maria Chiara Guerra sulla libertà, ma soprattutto scoprire il nuovo progetto di Flashback quello delle Edizioni d’Arte. A latere dei programmi di Flashback, abbiamo voluto porre tre domande alle sue direttrici Ginevra Pucci e Stefania Poddighe per fotografare il sentiment dell’attesa di questa nuova edizione, tra aggiornamenti di sede e tematiche in ottica “post” pandemia, ancora in corso…
Il format: quali le novità e i punti di forza?
Flashback si è contraddistinto fin dalla nascita come un format innovativo e in divenire. Ci è stata riconosciuta la reale capacità, anche a livello internazionale, di far vivere tutte le opere presentate sul medesimo orizzonte temporale nel rispetto dell’imperativo che ci siamo poste: l’arte è tutta contemporanea. La capacità di guardare a ciò che già esiste, a ciò che è stato trascurato per ribadirne l’esistenza e la forza, è il compito che ci siamo poste e che tutti i partecipanti a Flashback si pongono. Flashback sposta l’attenzione su ciò che è stato dimenticato. Una modalità di azione fondamentale soprattutto in un momento storico come quello attuale dove la mancanza di memoria e di attenzione minano la costruzione del nostro futuro. Quest’anno la nuova sede, una caserma in disuso, s’inserisce perfettamente nel format, uno spazio trascurato denso di storia e significato riafferma con forza la propria attualità per fornirci gli strumenti per comprendere il nostro presente.
Ripartenza “post” pandemia: quali le tematiche di questa edizione?
Nel 2013, in modo del tutto inedito, abbiamo creato un progetto strutturato come un racconto, ciascuna edizione corrispondente a un capitolo, a un tema. L’idea è nata dalla necessità di rimanere legati alla “vita”. Il tema scelto per la nona edizione the Free Zone, la Zona Franca, è profondamente legato a questo momento storico. Si tratta di un periodo che ci necessitava uniti ma che ci ha voluti divisi, un momento durante il quale ci siamo interrogati sul concetto di libertà, libertà che ci è mancata, libertà che ci siamo presi, libertà individuale ed etica della reciprocità. Privati della socialità ne abbiamo compreso la necessità, singoli ma parte di un tutto abbiamo verificato la nostra appartenenza a una dimensione collettiva. Una dimensione che ci obbliga a cercare un punto di incontro con gli altri, la zona franca è quello spazio libero che accoglie le diversità, un luogo al di là della norma,del consueto, del conosciuto che, per queste sue caratteristiche, rappresenta uno spazio di confronto necessario per comporre i conflitti e generare nuove modalità di coesistenza.
Contemporary Art Week Torino: quali le collaborazioni?
La settimana dell’arte è un momento importante per la città che, grazie ad un’attenta regia, rappresenta un punto di riferimento a livello internazionale. Flashback collabora sia con le Istituzioni che con gli altri eventi condividendone spesso anche scopi e strategie. Il 2020 ha reso evidente ancor di più questa opportunità con la conseguente necessità di individuare nuovi modi e metodi di coesistenza.
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