Novità da Rimini. Il PART lancia un premio e acquisisce nuove opere per il Giardino delle Sculture
Dopo aver ultimato i lavori del Giardino delle Sculture e aver allestito le nuove opere entrate a far parte della Collezione San Patrignano, il nuovo museo di Rimini lancia un premio che intende valorizzare gli artisti emergenti italiani
Non si può certo dire che al PART di Rimini stiano con le mani in mano. Il nuovo museo, aperto in piena pandemia sulla base di un progetto coraggioso, ambizioso e anche inedito nella sua modalità di acquisizione delle opere, snocciola una novità dopo l’altra, e la più recente è il lancio della prima edizione del Premio Artisti Italiani PART. Si tratta di un riconoscimento biennale per talenti dell’arte contemporanea italiani o residenti in Italia di età inferiore ai quarant’anni e nasce da un’idea di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Giuseppe Iannaccone. Gli scopi? Da un lato supportare concretamente gli artisti emergenti, dall’altro accrescere la Collezione della Fondazione San Patrignano che acquisirà un’opera realizzata da ciascuno dei primi tre classificati. Potranno partecipare solo gli artisti selezionati da tre curatori scelti per ogni edizione – i primi sono Edoardo Bonaspetti, Lucrezia Calabrò Visconti e Francesco Garutti – ai quali spetta proporre quattro nomi. La rosa finale delle opere, esposte in una mostra, sarà infine giudicata dal comitato sostenitore, dal pubblico e dai ragazzi ospiti della Comunità San Patrignano. I premi sono niente male: 10.000 euro per il primo classificato, 6.000 per il secondo e 4.000 per il terzo.
I NUOVI SPAZI E LE NUOVE OPERE DEL PART DI RIMINI
Ma il premio non è l’unica novità. Abbiamo già presentato la scorsa estate in anteprima il Giardino delle Sculture che è stato inaugurato ufficialmente a fine ottobre, diventando così uno spazio pubblico – l’ingresso è sempre gratuito – abitato da sette sculture di dimensioni più o meno monumentali e installazioni site specific che si integrano con i percorsi fluidi e con il verde, curatissimo. Il progetto richiama il giardino all’italiana ed evoca l’antico forno della città di Rimini, esistente fino al 1898 e del quale rimangono alcuni elementi a vista: memoria storica, arte contemporanea e natura si intrecciano, con un risultato assai suggestivo. I lavori che si incontrano sono di Paul Kneale, Alberto Garutti, Giuseppe Penone, Arnaldo Pomodoro, Kiki Smith, Piotr Uklanski e Chen Zhen. Last but not the least, le nuove opere entrate a far parte della Collezione San Patrignano e allestite in una sala temporanea al primo piano del Palazzo del Podestà: i protagonisti sono Alessandro Moreschini, Matteo Pugliese, Gideon Rubin, Marco Strappato e Sabrina Mezzaqui. Un museo “work in progress”, come lo definisce il neosindaco Jamil Sadegholvaad, che prosegue: “Rimini ha scelto di costruire il suo futuro valorizzando il patrimonio storico, culturale e artistico per ripartire dalla sua identità, con uno sguardo costantemente proiettato al domani”.
-Marta Santacatterina
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