Biennale di Venezia 2022: anticipazioni sull’opera di Melanie Bonajo per il Padiglione Olanda
Per la Chiesetta della Misericordia nel sestiere di Cannaregio, nuova sede del Padiglione dei Paesi Bassi, l’artista realizzerà una grande opera immersiva di video arte. Un progetto a cura di Orlando Maaike Gouwenberg, Geir Haraldseth e Soraya Pol
In collaborazione con il designer Théo Demans, l’artista sta lavorando alla realizzazione di una grande videoinstallazione immersiva che, nei suggestivi interni dell’antica chiesetta veneziana – si tratta di un cambio di location per l’Olanda, che ha affittato il suo padiglione all’Estonia – sarà capace di alterare la prospettiva dei visitatori attraverso la sollecitazione dei sensi: il tatto e la vista, in primo luogo. Il gioco artistico creato da Bonajo provocherà una sorta di “risveglio” del subconscio, che stimolerà la riflessione sul significato del contatto fisico (che è spesso venuto meno in questo periodo di pandemia) e sull’intimità in relazione al proprio corpo. Come afferma la stessa artista, “con questo progetto voglio ridefinire le priorità del corpo come veicolo di vicinanza e solidarietà, coltivando il contatto e l’amicizia come forma di attivismo. Il sentimento è una forma di intelligenza; voglio pensare attraverso il tatto”.
MELANIE BONAJO, ARTISTA CHE RAPPRESENTERÀ L’OLANDA A VENEZIA 2022
Nella sua pratica creativa, Melanie Bonajo (Heerlen, 1978) è da sempre attenta alla mutevolezza delle relazioni degli esseri umani con la natura e l’ambiente che li circonda. Su questi presupposti, la sua ricerca indaga il concetto di “agio” e “comodità”, in senso fisico quanto in senso morale, le questioni legate al corpo e alla sua accettazione, inserite nel contesto più ampio della comunità. Concetti come libertà e uguaglianza, femminismo, ecologia, intimità e tecnologia sono alla base del suo lavoro e, attraverso i suoi video, le sue performance e le sue installazioni, spesso dall’aura provocatoria, la sua ricerca vuole investigare come il progresso della tecnologia conduca all’alienazione, da se stessi e dagli altri. Molto spesso, una tagliente ironia è la sua chiave per affrontare l’emarginazione sociale e culturale. L’opera di Bonajo è stata esposta in prestigiose istituzioni europee come la Fondazione Prada, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Tate Modern e il Centre for Contemporary Art di Varsavia.
– Niccolò Lucarelli
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