Libertà e margine. 13 artisti in mostra a Pavia
I Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia presentano “Marginalia. Le forme della libertà”, il progetto espositivo a cura di Valerio Dehò che mette insieme universi visionari e personalità eclettiche nel segno della “marginalità”
![Libertà e margine. 13 artisti in mostra a Pavia](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Francesco-Bocchini-Le-nozze-di-Eva-e-Adolf-2010-meccanismo-a-basamento-vetro-lamiera-di-ferrocolore-a-olio-60x44x61-cm-1024x681.jpeg)
La mostra Marginalia. Le forme della libertà, presentata dai Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia fino al 28 febbraio 2022, riunisce oltre trenta opere, fra tele, grandi lavori su carta e installazioni, di tredici artisti contemporanei italiani e internazionali ‒ Silvia Argiolas, Francesco Bocchini, Claudio Costa, Severine Gambier, Gilberto Giovagnoli, Giuliano Guatta, Yayoi Kusama, MadMeg, Aldo Mondino, Mattia Moreni, Carol Rama, Nicola Troilo e Carlo Zinelli ‒, che spesso si sono scontrati con il sistema dell’arte pur di potersi esprimere in totale libertà. La loro ricerca è fuori dal mainstream e, affermando la loro espressività, restituiscono l’esperienza di un’arte libera tanto quanto le loro personalità.
![MadMeg, Patriarca e sedia lavorata_n.20, Le Laborieux, 2021, inchiostro di china su carta, 200x140 cm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Madmeg-Patriarca-e-sedia-lavorata_n.20-Le-Laborieux-2021-inchiostro-di-china-su-carta-200x140-cm.jpg)
MadMeg, Patriarca e sedia lavorata_n.20, Le Laborieux, 2021, inchiostro di china su carta, 200×140 cm
ARTISTI E MARGINALITÀ
La mostra vuole rivalutare la “marginalità” come scelta e come punto privilegiato per osservare la realtà nella sua complessa unicità. La stessa Art Brut, di cui in mostra vi è un importante rappresentante, Carlo Zanelli, ha sempre sottolineato la vitalità di ciò che è marginale rispetto al mercato e alla società. I suoi lavori innescano un confronto con le opere degli artisti che hanno operato consapevolmente all’interno di una marginalità in contrasto con le “normalità” psicologiche e sociali, intendendo la propria creatività come un’urgenza fisica in cui fare e comunicare sono la stessa cosa.
![Carol Rama, Definizione d'usura, dittico pelle e pneumatici di biciletta su pellicola protettiva, 60x120 cm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Carol-Rama-Definizione-dusura-dittico-pelle-e-pneumatici-di-biciletta-su-pellicola-protettiva-60x120-cm-768x455.jpeg)
![Aldo Mondino, La Raccolta n.5, 1969, tecnica mista su tela, cm 150 x 130, courtesy Archivio Aldo Mondino](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Aldo-Mondino-La-Raccolta-n.5-1969-tecnica-mista-su-tela-cm-150-x-130-courtesy-Archivio-Aldo-Mondino-768x937.jpg)
![Nicola Troilo, Senza titolo, 2009, acrilico su tela, 120x110 cm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Nicola-Troilo-Senza-titolo-2009-acrilico-su-tela-120x110-cm-768x782.jpeg)
![Severine Gambier, Alertez les bébés, Faenza e porcellana antica su tavola, cm 38 x 27, courtesy Galleria D406 – Modena](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Severine-Gambier-Alertez-les-bebes-Faenza-e-porcellana-antica-su-tavola-cm-38-x-27-courtesy-Galleria-D406-%E2%80%93-Modena-768x1084.jpeg)
![Francesco Bocchini, Le nozze di Eva e Adolf, 2010, meccanismo a basamento, vetro, lamiera di ferro,colore a olio, 60x44x61 cm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Francesco-Bocchini-Le-nozze-di-Eva-e-Adolf-2010-meccanismo-a-basamento-vetro-lamiera-di-ferrocolore-a-olio-60x44x61-cm-768x511.jpeg)
![MadMeg, Patriarca e sedia lavorata_n.20, Le Laborieux, 2021, inchiostro di china su carta, 200x140 cm](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2021/12/Madmeg-Patriarca-e-sedia-lavorata_n.20-Le-Laborieux-2021-inchiostro-di-china-su-carta-200x140-cm-768x1078.jpg)
LA MOSTRA CURATA DA DEHÒ A PAVIA
“Bisogna rivalutare la ‘marginalità’ come scelta e come punto privilegiato per osservare la realtà nella sua complessità. Si vuole anche recuperare un senso di fare arte profondo che è sempre ricerca della verità, quella intima e profonda dell’Io che cerca di comunicare con sé stesso e con il mondo”, scrive il curatore Valerio Dehò nel catalogo che accompagna la mostra e che include i testi dello stesso Dehò e di Mauro Querci, oltre a un contributo di Alessandro Bergonzoni.
‒ Giulia De Sanctis
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