La prima edizione del Premio Osvaldo Licini se l’aggiudica l’artista Marco Neri
La mostra del Premio dedicato al maestro delle Amalassunte inaugura il 4 dicembre ad Ascoli Piceno. È una personale dell’artista Marco Neri con 12 opere inedite
Nasce ad Ascoli Piceno nel nome di Osvaldo Licini il Premio dedicato all’artista e scrittore di Monte Vidon Corrado, tra i più europei della sua generazione, il maestro che diede vita ai paesaggi liquidi e lunari che facevano da sfondo alle sue Amalassunte, con quel piglio malinconico e tipicamente adriatico che abbraccia la provincia italiana e giunge indomito e senza sensi di inferiorità Oltralpe. A conquistare la prima edizione? È l’artista Marco Neri, nel segno della continuità pittorica, ma anche della creazione di immaginari personalissimi, come quello che caratterizza la ricerca dell’artista vincitore, nato a Forlì nel 1968.
CHI È IL PITTORE MARCO NERI
“La pittura è sempre stata di casa, a casa mia”, spiega l’artista. “Mio zio dipingeva e mio padre, che faceva il fabbro, ogni tanto tornava a casa con una sua scultura, così capitava che si passassero pomeriggi interi ad “allestire” e a ragionare insieme su quadri, sculture e spazi, fin da bambino. Ricordo che mi ritrovavo spesso a guardarli e a fare osservazioni anche sulla relazione tra loro e me e che ogni tanto, la domenica, con mio padre si andava a trovare lo zio in studio in bicicletta (erano i primi anni 70, quelli della crisi petrolifera, per intenderci) e che mentre dipingeva e chiacchieravano, io restavo lì a guardare quel che accadeva al quadro sul cavalletto, praticamente ipnotizzato. Avrò avuto 4 o 5 anni al massimo ed è passato mezzo secolo ormai, ma il ricordo è così vivo che immagino sia partito tutto da lì, dal divertimento che mi provocava vedere la pittura nel suo farsi il ritrovarmela intorno quotidianamente, tanto diventare il fulcro di tutta la mia vita solo una dozzina di anni dopo. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, muove i primi passi nel mondo delle mostre a partire dagli anni ’80. Nel 1987 è tra gli artisti di Indagine 87 a Palazzo Re Enzo a Bologna, mentre nel 1996 partecipa a Martiri e Santi, presso la Galleria L’Attico a Roma. Sullo scorso degli anni 2000 è tra i protagonisti di Figuration al Rupertinum Museum e al Museion di Bolzano. Anche se la sua ricerca prende solo le mosse dalla figurazione per costruire astrazioni architettoniche, paesaggi futuribili, dove la bicromia la fa da padrona. Il 2001 è l’anno in cui partecipa alla 49. Biennale di Venezia, Platea dell’Umanità, invitato da Harald Szeemann. In questa occasione presenta sulla facciata dell’edificio principale ai Giardini le sue bandiere, altro topos ricorrente della sua ricerca.
MARCO NERI. LE MOSTRE PERSONALI
“La Biennale”, continua Neri, “è stata un’esperienza enorme e indimenticabile, sia sul piano professionale che personale, per la pressione che solo le grandi manifestazioni sanno generare e per gli scambi, le soluzioni e le situazioni talvolta estreme in cui ci si ritrova a lavorare, con dimensioni e responsabilità notevoli. Sostanzialmente, quei dieci giorni di allestimento ai Giardini di Venezia nel 2001, a tu per tu con Szeemann e la sua camicia magenta, o con artisti come Niele Toroni e Luc Tuymans solo per dirne un paio, sono stati senza dubbio l’esperienza più forte, incredibile e significativa dal punto di vista artistico che ho vissuto”. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, ha collaborato con la Galleria Alfonso Artiaco e la Galleria Pack di Milano. Attualmente collabora con AplusB Gallery di Brescia. Tra le mostre personali rilevanti c’è Passante Incrociato al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e ancora mostre a New York, a Modena con Emilio Mazzoli e a Verona.
IL PREMIO LICINI
Marco Neri è stato selezionato da una giuria di qualità all’interno di una shortlist di 34 artisti, nominati da esperti curatori, critici, direttori di musei italiani. La mostra del Premio Licini by Fainplast (lo sponsor ufficiale del Premio, ovvero l’azienda di Ascoli Piceno che opera nella produzione e lavorazione di materie plastiche), apre il 4 dicembre. A cura di Alessandro Zechini, presenta oltre 40 lavori dell’artista, a partire dal 2007 fino ai nostri giorni, contando 12 opere inedite intitolate Corso Magenta, richiamando il colore primario con le quali sono dipinte, che nei ricordi dell’artista è quello della camicia che Szeemann indossava a Venezia in quella Biennale di vent’anni fa.
– Santa Nastro
5 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022
Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini,
Ascoli Piceno
Inaugurazione 4 dicembre 2021 ore 18
Tel 0736 298213 – 333 3276129
https://galleriartecontemporanea.it
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