Spazi culturali, musei e gallerie d’arte da vedere a Tirana. Nuove aperture e conferme
Nelle ultime settimane del 2021 hanno aperto la GAT (Galleria d’Arte di Tirana), lo spazio di Harabel e quello di Destil. Poi ci sono Bazament, il FAB dell’Accademia di Belle Arti e Zeta Contemporary.
Quali spazi culturali, quali gallerie d’arte, quali musei visitare a Tirana? La capitale albanese vive a cavallo tra 2021 e 2022 un periodo particolare. Ma del resto Tirana vive sempre un ‘periodo particolare’ almeno da una trentina d’anni a questa parte. Costantemente in bilico tra promesse da mantenere e promesse che è impossibile mantenere, rimane la bella adolescente culturale d’Europa. Per anni si è detto che sarebbe stata la nuova piccola Berlino, ma per anni si è dovuto anche ammettere che le cose non riuscivano ad avere una reale svolta. Oggi la città si trova a vivere la dicotomia tra musei chiusi e spazi artistici indipendenti in crescita. Tuttavia lo scenario complessivo non è quello che ci si potrebbe aspettare da una città giovanissima e ambiziosa. Forse manca l’impegno dei privati, forse mancano gli investimenti del pubblico, forse manca il coinvolgimento delle aziende che stanno beneficiando della crescita economica del paese. Sta di fatto che l’offerta artistica non è ancora stabile ne sufficiente. Qualcosa però si muove e si è mossa proprio nelle ultimissime settimane. Vediamo scorrendo le schede qui sotto tre spazi da pochissimo aperti, assieme ad altri spazi storici che oggi costituiscono l’ossatura dell’offerta espositiva di una città dove, ricordiamolo, i due principali musei sono bisognosi di profondi restauri: la Galleria Nazionale è addirittura chiusa mentre il Museo Storico Nazionale ha compiuto 40 anni ma da 40 anni non beneficia di interventi. Ci sono poi i nuovi arrivi privati di Destil e Harabel, mentre si è appena affacciata la GAT (Galleria d’Arte di Tirana) voluta dal Comune. Si aggiungono a FAB, lo spazio espositivo dell’Accademia di Belle Arti, COD nell’edificio del Primo Ministro, in larga parte trasformato in centro d’arte, il progetto Bunk’Art, la Casa delle Foglie, Bazement e Zeta Contemporary.
-Massimiliano Tonelli
HARABEL
La piattaforma nata nel 2018 grazie all’impegno di Ajola Xoxa e Driant Zeneli ha portato avanti il dibattito sull’arte contemporanea in città e in tutta l’Albania in questi anni e nei difficili mesi della pandemia. Puntando soprattutto su arte pubblica e su talk e incontri. La novità però sarà una nuova sede espositiva (a cui presto si affiancheranno nuovi uffici). La nuova sede si trova su Rruga Ibrahim Rugova ed è una antica casa degli anni Trenta su due piani. Anche grazie ad alcuni finanziamenti dell’Ambasciata Italiana l’edificio sta beneficiando di restauri e presto aprirà con le mostre organizzate da Harabel.
BULEVARD ART AND MEDIA INSTITUTE presso DESTIL
Destil era un ostello. Poi è arrivata la pandemia e, come se non bastasse, il delizioso edificio che ospitava Destil è stato demolito per realizzare un palazzo più grande. Gli imprenditori che stavano dietro a questo bel progetto di ostello contemporaneo però non hanno desistito e alla fine hanno trovato spazio in un edificio affacciato sul grande boulevard progettato dall’architetto Grimshaw per prolungare la città verso nord. Il nuovo Destil però non fa più – almeno per ora – servizio di ostello bensì di co-working. Si va a lavorare, a bere qualcosa, a prendere in affitto una postazione per un giorno o un mese. Sempre in un ambiente curato, dal design piacevole e pulito. Ma una ulteriore novità è sottoterra dove Destil ospita gli spazi del neonato Bulevard Art and Media Institute. Due sale e mezzo piuttosto minimal, con prese di luce sul tetto, che puntano a raccontare l’arte di avanguardia e di ricerca attraverso i media.
Bulevard Zog I, 13 – Tirana
GAT
Anche questo spazio è inaugurato da pochissime settimane. Siamo a Rruga Kavajes nell’edificio della prefettura che ha messo a disposizione del Comune di Tirana gli spazi al piano terreno per mostre e focus. Presto apriranno anche spazi ai piani superiori. Primo esperimento, insomma, di galleria civica d’arte contemporanea. GAT sta, semplicemente, per Galleria d’Arte di Tirana.
MUSEO STORICO NAZIONALE
Ancora non sono partiti i lavori per rinnovare questo che è attualmente il più grande museo d’Albania, col suo caratteristico mosaico esposto sulla piazza principale della capitale. Necessiterebbe di molti interventi perché è stato inaugurato esattamente 40 anni fa e da allora non ha beneficiato di alcuna miglioria. Insomma è un museo ricco di tesori che hanno l’obbiettivo di raccontare l’Albania dall’archeologia al Novecento, ma a livello museografico lascia molto a deiderare. Da tempo (era ancora ministro della cultura la Mirela Kumbaro) si parla di far partire questi lavori ma ad oggi ancora non c’è una data. Una buona occasione per vedersi il museo affacciato su Piazza Scanderbeg ancora nel suo stato originario
GALLERIA NAZIONALE
Ben 1 miliardo di lek (circa 8 milioni di euro) sono gli investimenti promessi dal governo con l’obbiettivo della ricostruzione della Galleria Nazionale che ha chiuso lo scorso ottobre 2021. Il museo si rinnoverà e soprattutto raddoppierà i suoi spazi in pieno centro con un nuovo edificio gemello alle spalle dell’esistente che verrà valorizzato. Dunque si passa da 4500 a circa 10mila mq. Nel frattempo l’istituto organizzerà mostre al Museo Nazionale e in giro per il paese. Tempi di riapertura ancora non noti e intanto ci sarà da nominare il nuovo direttore che l’ultimo ha terminato il suo mandato.
Bulevardi Deshmorët e Kombit – Tirana
COD
Sono ormai un po’ di anni che l’edificio del primo ministro (insomma quello che da noi è Palazzo Chigi) si è trasformato in larga parte – anche all’esterno, con la famosa scultura di Carsten Holler – in un piccolo centro d’arte contemporanea. Con tanto di spazi espositivi, mini-auditorium, biblioteca e sale riunioni. C’è sempre una mostra da vedere a Cod (che sta per Center of Openness and Dialogue), ma visto che si entra in un ufficio governativo preparatevi ai metal detector.
CASA DELLE FOGLIE
Un museo davvero ben fatto, giusto sotto il bizzarro grattacielo progettato da Archea, forse l’ultimo aperto a Tirana prima dell’era del Covid. Si tratta della storica sede dei servizi segreti albanesi riadattata proprio a museo dei servizi segreti. Ne avevamo diffusamente parlato in questo articolo, tra cimici e sorveglianza nascosta il museo è ancora lì.
BUNK’ART
Anche il progetto Bunk’Art ha degli evidenti rimandi al passato del paese. Il museo ha sede in due spazi uno fuori città (Bunk’Art 1) uno in pieno centro, sotto ai palazzi governativi (Bunk’Art 2). In entrambi i casi l’obiettivo è raccontare storia, costumi e vicende dell’Albania recente. Intervallando tutto con qualche opera d’arte contemporanea. In tutto in autentici bunker, rifugi antiatomici costruiti durante il regime di Henver Hoxha.
ZETA CONTEMPORARY
Sono quindici anni che Valentina Koca porta avanti questa non profit nel cuore della città. Nel 2007, quando aprì lei, a Tirana e in Albania fare arte contemporanea era davvero da pionieri. Oggi Zeta più che una non profit è una istituzione, un punto di riferimento, l’unica realtà – tanto per fare un esempio – che organizza un premio per giovani artisti nel paese. E poi non mancano workshop, presentazioni, incontri.
BAZAMENT ART SPACE
Una galleria di ricerca aperta nel 2018 nel seminterrato dell’edificio che ospita Kino: qui si espongono solo artisti emergenti albanesi. Kino non solo è il bar più bello della città con i suoi arredi curati e il suo giardino lussureggiante in una casa ‘italiana’ degli Anni Trenta, ma è anche punto di incontro di giovani creativi, personaggi del mondo del cinema, della pubblicità e della comunicazione. E Bazament beneficia di tutto questo. Entrate nel giardino del Kino e andate sul retro.
Rruga Pjeter Bogdani 37
http://www.bazament.al
FAB
Fab è lo spazio espositivo su tre belle sale della Facoltà di Arti dell’Università di Tirana. Ospita rassegne collettive con molti nomi, talvolta mostre di studenti e talaltra mostre di professori. Si trova nei pressi di Piazza Madre Teresa, alle spalle dell’Università
Rruga Ibrahim Rugova giusto dietro all’Università
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