Apre a Roma nuova sede la galleria londinese Richard Saltoun. L’intervista
Apre a Roma in Via Margutta la nuova sede italiana della galleria Richard Saltoun. La prima mostra sarà dedicata alla pittrice mozambicana Bertina Lopes
Aprirà a Roma il prossimo marzo 2022 la nuova sede della galleria Richard Saltoun, fondata a Londra nel 2012 e con sede in Mayfair. L’intenzione era inaugurare già a febbraio, ma il Covid ha fatto slittare di un mese l’avvio della nuova attività.
La direttrice dello spazio espositivo capitolino sarà Caterina Antonaci, che il mondo dell’arte romano ha conosciuto nella galleria Magazzino di Mauro Nicoletti, mentre la Gallery Manager, Chiara Marino, viene direttamente dalla sede di Londra. Lo spazio romano sorge in Via Margutta, nota per essere stata la residenza di artisti e personaggi famosi (anche grazie al film Vacanze romane) e poi per le iniziative portate avanti negli anni ’70 dai “cento pittori”. Lo spazio è stato scelto da Richard Saulton insieme alla curatrice Paola Ugolini, che dal 2015 al 2019 ha presentato ben quattro mostre collettive nella casa madre: “a volte guardiamo ma non vediamo, ci sarò passata davanti mille volte ma non avevo notato il cartello affittasi, prima c’era una galleria di arte antica. In quattro e quattr’otto, nel giro di una settimana, Richard si è accordato con il proprietario “, ci ha raccontato. Ma come funzionerà? A spiegarcelo sono le direttrici di entrambi gli spazi, Niamh Coghlan e Caterina Antonaci.
Quale sarà la prima mostra a Roma?
Niamh Coghlan: Apriremo una mostra personale della più importante pittrice mozambicana del XX Secolo: Bertina Lopes, scomparsa nella Capitale, città che aveva eletto a sua dimora dal 1964, nel 2012. È uno dei tesori nascosti di Roma.
Spiegami meglio…
Caterina Antonaci: Bertina Lopes, nata nel 1924, nonostante i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti, la partecipazione a diverse mostre di livello internazionale (fra le quali la 56° Biennale di Venezia curata da Okwui Enwezor, che la scelse come artista di punta del Padiglione Mozambicano), il suo lavoro è ancora oggi poco conosciuto. Ed è un peccato perché Bertina era una vera e propria forza della natura e i suoi lavori ne sono la prova. Sicuramente questa mostra sarà un’ottima occasione per scoprirlo.
Similitudini e differenze con lo spazio di Londra.
N.C. Sia a Londra che a Roma daremo grande attenzione ad artisti marginalizzati o poco riconosciuti. Detto questo, Roma sarà uno spazio importante per la sperimentazione: l’intenzione è portare una generazione più giovane di artisti e guardare oltre la visione “occidentale” della storia dell’arte. Roma ha una lunga tradizione avanguardistica, è il luogo di nascita di Forma 1 e del Gruppo Origine: vogliamo onorare questa storia mettendo in mostra alcuni degli artisti più importanti e rivoluzionari degli ultimi 150 anni.
Perché avete scelto di aprire la nuova galleria a Roma e non in un’altra città?
N.C: La galleria ha un lungo rapporto con l’Italia, partecipando a fiere d’arte nel paese fin dalla sua nascita (una delle prime fiere d’arte internazionali in cui abbiamo esposto è stata Artissima, a Torino), e rappresentando artisti italiani, tra cui ad esempio Silvia Giambrone, ed Estates. Quando Richard ed io abbiamo iniziato a parlare di aprire un secondo spazio, l’Italia era l’unica risposta per noi. In particolare Roma ha sempre occupato un posto speciale nei nostri cuori: è una città ricca di storia, con molte facce – una metropoli vivace che riesce a mantenere una sensazione intrinseca di “vecchio mondo”. Quando si è liberato uno spazio in Via Margutta, una strada con 2000 anni di storia che una volta era la casa di Fellini, Truman Capote, e che ospitava gli studi di Cy Twombly e Salvatore Scarpitta, è stata la scelta naturale per noi.
Come nasce la collaborazione con Richard Saulton?
Caterina Antonaci: La mia storia professionale comincia alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, come assistente curatrice di Massimo Mininni: mio mentore e miglior consigliere. È grazie a lui che ho conosciuto Richard.
Gestirai una galleria con un programma che riserva grande attenzione al discorso femminista…
C.A. Il programma di Richard Saltoun è molto specifico e si focalizza su temi e movimenti quali l’arte femminista, concettuale e performativa a partire dagli anni ‘60. Sono entusiasta di approfondire tali argomenti e di poter contribuire all’obiettivo che si pone la galleria, quello di riscoprire il lavoro di importanti artiste, alcune delle quali ancora oggi poco riconosciute. La storia dell’arte è contrassegnata da lacune spesso inquietanti sul lavoro di artiste donne, questo processo di ricognizione è per me assolutamente necessario.
– Giorgia Basili
https://www.richardsaltoun.com
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