Ecco chi è Guillaume Désanges, nuovo direttore del Palais de Tokyo
Il critico e curatore vuole riportare il museo parigino alle sue fondamenta d’avanguardia, con un ricco programma interdisciplinare e una serie di mostre dal vario formato. Ogni due anni, ha detto, si farà un grande evento open air. Un museo progettato in permacultura.
Dopo il passaggio della ex-direttrice Emma Lavigne a capo della Collection Pinault, il Palais de Tokyo – museo di Parigi che ha davvero cambiato il gioco anni fa col suo debutto – ha un nuovo direttore: è il curatore e critico d’arte Guillaume Désanges. Nominato dal presidente francese Emmanuel Macron su proposta della ministra della Cultura Roselyne Bachelot-Narquin, Désanges ha una lunga carriera nella curatela, è il fondatore di Work Method – un’agenzia curatoriale che si definisce “struttura di produzione” – e dal 2013 dirige il programma artistico della galleria di Bruxelles La Verrière, gestita dal marchio di moda di lusso Hermès. Désanges, comunicano dal Ministero della Cultura francese, “immagina il Palais de Tokyo come un corpo vivente […] uno spazio di creazione attivo e reattivo, in continua evoluzione, aperto a una grande diversità della creazione contemporanea e attento alle sfide della società”. In virtù di questa versatilità il neo-direttore, anticipano dal Ministero, lavorerà a stretto contatto con una fitta rete di istituzioni parigine, regionali e internazionali, così come anche scuole d’arte, residenze e il CNAP, il Centro Nazionale di Arti Plastiche parigino.
IL PROGRAMMA DI DÉSANGES PER IL PALAIS DE TOKYO
L’eredità del centro d’arte contemporanea più grande di Parigi – che ha la sua sede proprio davanti al Trocadéro, nel 16esimo – ha delle fondamenta di pura avanguardia che il nuovo direttore intende recuperare e ampliare: “Nello stile della ‘permacultura’”, riportano dal Ministero, “Désanges propone una condivisione ragionata di spazio e tempo, alternando spazi espositivi e spazi liberi che possono accogliere altre ricerche o sperimentazioni artistiche e nuove possibilità di incontro con il pubblico”. Per questo il programma vedrà sia monografie sia mostre tematiche transdisciplinari, oltre a stagioni ‘estere’ – che porteranno alla ribalta gli artisti di una città o di un Paese stranieri –, ritratti di grandi personalità internazionali contemporanee e mini-mostre flessibili. Fedele alla vocazione multidisciplinare del Palais de Tokyo, il programma previsto da Désanges toccherà arte contemporanea, cinema, moda, architettura, design, performance, musica e sarà aperto a fumetti, grafica e videogiochi, con una chicca: ogni due anni sarà organizzato un grande evento partecipativo open air.
LA CARRIERA NEL MONDO DELL’ARTE DI GUILLAUME DÉSANGES
A differenza dell’ex direttrice Lavigne, arrivata al Palais de Tokyo dopo aver guidato il Centre Pompidou-Metz, Guillaume Désanges ha un background meno istituzionale e più sperimentale. All’inizio della sua carriera ha lavorato negli Aubervilliers Laboratories e nel La Tôlerie Art Center di Clermont-Ferrand. Ha poi fondato la sua Work Method ed è stato curatore ospite de Le Plateau-Frac Ile-de-France Art Center dove ha sviluppato, tra il 2009 e il 2011, il programma espositivo Concrete Erudition. Ha organizzato mostre all’interno di importanti istituzioni francesi e non come il Centre Pompidou-Metz, la Generali Foundation di Vienna, il Pérez Art Museum di Miami, lo SMAK di Gent, Performa di New York, il Centre d’Art Santa Monica a Barcellona e proprio il Palais de Tokyo, dove nel 2018 ha organizzato una personale di Neïl Beloufa (una delle più grandi mostre dell’artista mai fatte). Co-curatore dell’ottava Biennale di Louvain-La-Neuve, ha sviluppato delle originali conferenze-spettacoli come A History of Performance in 20 Minutes e Vox Artisti, oltre a workshop e residenze, e nel 2021 è stato nominato direttore artistico del Salon de Montrouge.
-Giulia Giaume
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