La pittura concreta e sospesa di Sinéad Breslin in mostra a Roma
Quattordici nuovi dipinti realizzati dall’artista irlandese tra Villa Gaeta, nella campagna toscana, e Roma, nel quartiere ebraico. In mostra nello spazio di Andrea Festa Fine Art
In pochi tratti Sinéad Breslin (Limerick, 1989) riesce a conciliare una visione coerente, polarizzata tra una realtà estremamente concreta ‒ fatta di materia mnemonica, ricordi, volti di persone care, affetti ‒ e un’atmosfera quasi metafisica, sospesa. Le figure, nonostante desunte da contesti familiari, varcano il confine del vissuto immaginario, richiamando un onirismo tipico della corrente del Realismo Magico.
LA PITTURA DI SINEAD BRESLIN A ROMA
Il vigore e il trasalimento di Cagnaccio di San Pietro è lontano, anche la vibrazione trascendente di Casorati non appartiene al suo stesso mondo, eppure alcuni dipinti dell’esposizione Still Life colpiscono: la prospettiva piatta, la plasticità sintetica dei soggetti, alcune soluzioni grafiche corsive, come il tratto ondulato che contraddistingue lo specchio d’acqua della piscina nell’opera Jump e torna sulla superficie bianca del tavolo rotondo di The wait o le linee trasversali che segnano il paesaggio in Close by Siena. È magnetico il volto, dall’espressione asettica, della bambina in Greyhound Baby, caratterizzata da una capigliatura rossa (rasata quasi a zero) tipicamente irlandese.
‒ Giorgia Basili
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