Pasquale Leccese chiude la sua galleria in centro a Milano e riapre in periferia
Le Case d’Arte cambiano un’altra volta location e per la prima volta si sposta in un quartiere periferico. Al posto della galleria di Pasquale Leccese arrivano Ipercubo e la FLgallery di Federico Luger. Con una programmazione alternata
“Dopo 7 anni lascio gli spazi della mia galleria di Corso di Porta Ticinese a Milano. E come da tradizione i locali sono passati a delle giovani promesse”. A parlare è il gallerista Pasquale Leccese al contempo pezzo di storia e proiettato al futuro. La sua galleria Le Case d’Arte cambia location, gli ambienti nel bel cortile di Corso di Porta Ticinese 87 vedranno a partire dal prossimo 25 gennaio 2022 un format leggermente diverso ma sempre in continuità con un’idea di spazio per l’arte: la galleria sarà infatti gestita in maniera alternata da Ipercubo – il progetto fondato da Gabriela Galati e dai suoi partner – e da FLgallery – la storica galleria di Federico Luger che dopo alcuni mesi in un appartamento tornerà a realizzare mostre in un luogo al piano terreno. Le due realtà si alterneranno. Si parte il 25 gennaio con una mostra di Sarah Ciracì by Ipercubo, poi il 22 febbraio la personale di Attila Szucs by Federico Luger, a seguire Ivan Grubanov in quota Ipercubo e Edgar Orlainetta portata da Luger, il tutto intervallato anche da collettive organizzate assieme da entrambe le gallerie.
LA NUOVA GALLERIA LE CASE D’ARTE DI PASQUALE LECCESE A TURRO
E Pasquale Leccese con la sua Le Case d’Arte che farà? “Auguro uno splendido lavoro nello spazio in centro ai nuovi inquilini, io vado in periferia, ho scoperto il quartiere di Turro, un luogo del tutto nuovo per me, per la prima volta fuori dall’area centrale della città. Aprirò tra un mese, assieme allo spazio di Cuggiono nell’area del Parco del Ticino”. Ma come è avvenuta la scelta proprio di Turro? “Un colpo di fulmine. Mi ci ha portato un giovane artista. Ci sono i capannoni, il Naviglio della Martesana, alcune trattorie che hanno il primo piatto a 3 euro e mezzo. Insomma un po’ di vita sociale come piace a me. Ho trovato una vetrina tra un panificio arabo e un bar cinese. E ora ci farò qualcosa, l’importante è non fermarsi”.
– Massimiliano Tonelli
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