Samo Lives, un nuovo film dedicato a Jean-Michel Basquiat figlio della diaspora africana
La corona a tre punte, le maschere tribali, il desiderio di riscatto come black artist: arriva, con tutto il suo immancabile corredo di simbologie, un nuovo film dedicato all'enfant prodige della Street Art, Jean-Michel Basquiat
Un nuovo film su Jean-Michel Basquiat: si chiama Samo Lives e sarà girato da Julius Onah, promettente regista nigeriano. La pellicola racconterà la sua “incredibile vita come artista nero e figlio della diaspora africana immigrata”, spiega il regista e scrittore, il primo africano a dirigere un film su Basquiat. Il lascito più importante dell’opera dell’artista, secondo Onah, sta nell’unire le persone oltre la razza, la classe sociale e la cultura. Le riprese inizieranno a breve e, anche se la data in cui il film sarà rilasciato è ancora sconosciuta, Samo Lives andrà nelle sale cinematografiche. Le opere dell’artista sono state oggetto di una spettacolare rivalutazione post mortem, arrivando a raggiungere vette straordinarie: Untitled del 1982 ha ad esempio raggiunto $ 110.5 milioni alla Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s NY nel maggio 2017. Si attende quindi con trepidazione di assistere sui grandi schermi alle vicende dell’enfant terrible per eccellenza, ribelle e corsaro, del cui talento si era reso conto tra i primi Andy Warhol. Il film racconterà la sua vita, dalle luci della ribalta alla caduta, dalla scalata del successo fino alla morte per overdose all’età di ventisette anni, avvenuta nel 1988.
SAMO LIVES, IL FILM SU BASQUIAT
lI titolo è Samo Lives, ispirandosi alla misteriosa tag che Basquiat usava nei graffiti, in collaborazione con l’amico e compagno di scuola al liceo alternativo City-As-School, Al Diaz. Il moniker lanciato dai due, SAMO©, è stato avvistato prevalentemente a Manhattan tra il 1978 e il 1980, accompagnato da brevi slogan, per lo più satirici. Il biopic è stato finanziato da Endeavor Content ed è firmato dal nigeriano Julius Onah, regista di The Girl Is in Trouble del 2015 (film debutto prodotto da Spike Lee), The Cloverfield Paradox (un horror science-fiction del 2018) e Luce, social thriller drama con Naomi Watts (Mulholland Drive), Octavia Spencer (The Help), Kelvin Harrison Jr. (12 anni schiavo) Timothy Roth (Lie to me) del 2019. Chi interpreterà Basquiat? Proprio Kelvin Harrison Jr. che ha recitato anche in Cyrano. In un’ampia dichiarazione, riportata sul sito web di Samo Lives, il regista scrive: “Quando ho iniziato a conoscerlo all’età di 14 anni è stato incredibile scoprire qualcuno che ha coraggiosamente forgiato la sua strada in un mondo in cui la maggior parte di coloro che non rientravano nel profilo previsto di un buon artista (cioè bianco e maschio) non erano stati in grado di farlo”.
ALTRI FILM E DOCUMENTARI SU BASQUIAT
Il merito di questa profonda attrazione del regista verso la figura di Basquiat è anche del film biografico Basquiat del 1996, diretto dal pittore Julian Schnabel, con Jeffrey Wright nei panni dell’artista e David Bowie in quelli di Andy Warhol. Onah sentiva tuttavia che non era ancora stata resa giustizia a “l’intero spettro dell’incredibile vita di Basquiat come artista nero e figlio della diaspora africana immigrata”. Le riprese sono previste per l’autunno. Il film si avvarrà della colonna sonora di Geoff Barrow e Ben Salisbury dei Portishead. Altri film per gli amanti di Jean-Michel Basquiat? The Radiant Child, documentario realizzato dall’amica Tamra Davis del 2010. Downtown 81, una sorta di musicale diretto da Edo Bertoglio, in cui Basquiat, in carne ed ossa, interpreta se stesso, appena diciannovenne e alle prese con l’auto-promozione e le difficoltà della vendita, in cerca di un luogo dove dormire. L’artista si muove tra i quartieri di Downtown e Harlem, incontrando un sottobosco alquanto variegato, tra band di musicisti, spacciatori, modelle, dj, stripper e graffitari, dell’East Village newyorkese.
– Giorgia Basili
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