Nasce YET Art Agency, l’agenzia italiana che mette in comunicazione artisti e brand
Da un’idea di Elena Mussini e Delfina Grassi, l’obiettivo è di fornire a creativi e aziende possibilità uniche di sviluppo e produzione di opere, idee, immagine e comunicazione. L’intervista alle fondatrici di Yet Art Agency
Sviluppo di creazioni in limited edition, affiancamento nella costruzione o ampliamento di collezioni aziendali, realizzazione di progetti di Public Art e campagne di comunicazione innovative: sono solo alcuni dei servizi offerti da YET Art Agency, la prima agenzia italiana interamente dedicata alla connessione dei brand con il mondo dell’arte. Le fondatrici sono Elena Mussini e Delfina Grassi, due giovani storiche dell’arte con una formazione in comunicazione e marketing, in CSR (Corporate Social Responsability) e sostenibilità. L’obiettivo è fornire a creativi e aziende opportunità di produzione e sviluppo attraverso le giuste connessioni, in grado di rispettare e valorizzare i principi e la ricerca di entrambe le parti. Con un occhio di riguardo a valori come etica e inclusività, come dimostrato dal primo evento targato YET Art Agency e finalizzato in una mostra svoltasi tra novembre e dicembre 2021 a Milano. Il progetto espositivo ha preso il nome di Fluid Shapes e mette in dialogo le opere di Nina Klein (Southfield, 1987) e Nicole Colombo, (Monza, 1991), grazie alla collaborazione con Espressoh, giovane brand di cosmetica made in Italy.
Con quali necessità nasce la vostra agenzia?
YET Art Agency nasce ufficialmente nell’ottobre 2020. Il desiderio era quello di avvicinare il pubblico alle tematiche a noi care: cultura, aziende, sostenibilità. Nel corso dei mesi, poi, abbiamo lavorato intensamente, dando vita alla prima agenzia made in Italy che sviluppa progetti creativi legati all’arte, con e per i brand. Ci interessa far comprendere che tutti possono collaborare con l’arte. Non è facile certo!
Come mai?
Occorrono progetti originali che sappiano raggiungere il pubblico. Ed è qui che ci collochiamo noi. Il nostro ruolo è quello di fare da tramite tra arte e aziende, fornendo strumenti necessari allo sviluppo di progetti creativi che costituiscano un valore aggiunto al brand e siano di supporto agli artisti. Arte e mercato devono camminare accanto, nutrendosi l’uno dell’altra. È un ottimo modo per restare sensibilmente umani oltre che consumatori. Al sovraccarico di informazioni, slogan e immagini a cui la società occidentale è assuefatta, YET propone l’alternativa dell’arte contemporanea, la relazione con gli artisti, interpreti del nostro tempo e portatori di messaggi di valore.
Chi sceglie YET?
Le aziende che desiderano tradurre visivamente i valori corporate e quelle che vogliono sviluppare progetti di responsabilità sociale, creando valore aggiunto. YET lavora per le imprese italiane, è aperto ad un’ampia varietà di settori, dalla moda alla produzione industriale. Siamo aperte a collaborare con ogni tipo di realtà: ci preme dimostrare che ogni segmento, ogni dimensione, può approcciarsi alla cultura e all’arte, al fine di creare valore per la comunità in cui opera. Inoltre un’azienda attenta all’arte oltre che al mero prodotto industriale, è un’azienda che sa narrare sé stessa in modi nuovi, che alza la sua statura e disegna la sua personale identità.
Qual è, invece, il criterio con cui collaborate con gli artisti?
Nel nostro rapporto con gli artisti non ci poniamo limiti di alcun tipo, aprendoci con totale libertà a nazionalità, media e generi diversi. L’obiettivo di YET è lavorare con artisti che abbiano una ricerca forte, che risponda ai quesiti della società contemporanea. La viviamo come una sfida: vogliamo alzare il volume su discorsi ostici, complessi e non sempre facilmente discussi.
Cosa ci “guadagnano” in questo modo gli artisti e cosa le aziende?
Lo scambio brand-artista vuole ricreare una dinamica win-win. I brand che investono nell’arte ottengono un riscontro non solo a livello economico, ma soprattutto in termini di immagine, brand-identity, stakeholder engagement e ovviamente come impegno verso la responsabilità sociale d’impresa. Parallelamente, agli artisti viene offerta un’alternativa innovativa al percorso tradizionale, ampliando le opportunità di sviluppo della propria ricerca, con il supporto dell’azienda, e di visibilità e crescita di mercato. Crediamo che le contaminazioni con gli ambiti artistici siano ancora a uno stato embrionale e ibrido ed è proprio lì che YET si inserisce. Vogliamo promuovere questo tipo di iniziative, stimolanti e significative per entrambi i soggetti coinvolti, svolgendo un ruolo di intermediazione completa che riteniamo essenziale per la riuscita di progetti di valore.
Il primo progetto ha visto l’incontro tra due artiste e Espressoh, un brand di make-up inclusivo. Raccontateci come è andata.
Conosciamo e apprezziamo il brand sia per la qualità dei prodotti che per i valori positivi che comunica. Quando li abbiamo incontrati sapevamo che avrebbero capito la nostra mission e supportato quella che di fatto era una novità. Abbiamo ideato il main concept del progetto, ricercato e selezionato le artiste che potessero al meglio interpretare e tradurre visivamente i valori aziendali e sviluppato il progetto nella sua interezza, al fine di raggiungere l’obiettivo al meglio. Viviamo un momento ricco di realtà nuove, dalla cosmetica al fashion, dal design alla gioielleria. Molte aziende hanno donne ai vertici. Anche noi, come donne, vogliamo far sentire la nostra voce, allearci al fine di comunicare messaggi forti, positivi, pieni di speranza per la costruzione di un domani migliore. Ecco, da qui è nata la collaborazione con Espressoh.
Quali sono i vostri progetti per il futuro? Qual è al momento l’ambizione di YET Art Agency?
YET nasce con l’obiettivo di aprire il mondo dell’arte a nuove esperienze, offrendo agli artisti possibilità di crescita inedite. Per il futuro prossimo, vogliamo coinvolgere realtà aziendali diverse e trattare tematiche scomode ma urgenti: la sostenibilità, il gap generazionale e di genere, il razzismo, la violenza. L’arte può fare molto in questo senso. Se invece ci chiedi cosa vorremmo essere da grandi, beh… speriamo che YET diventi un punto di riferimento per artisti italiani e internazionali, non solo per i progetti creativi con le aziende, ma anche come una realtà di Artist Management di valore, che punti a supportare e promuovere il talento, la ricerca, la creatività.
– Giulia Ronchi
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