Il 2022 del MAXXI L’Aquila. Un bilancio dei primi mesi e le attività in programma
A nove mesi dall’apertura, la sede aquilana del MAXXI raccoglie i primi frutti di un lavoro impostato in sinergia con il territorio locale. E presenta mostre e attività per il 2022
Da quando ha finalmente inaugurato, alla fine di maggio scorso, il MAXXI L’Aquila ha registrato oltre 21mila presenze, restituendo al capoluogo abruzzese un ruolo centrale nella vita culturale del Paese. E ora parte con slancio il 2022 del centro per l’arte contemporanea che ha trovato casa nel settecentesco Palazzo Ardinghelli restaurato per opera del Ministero della Cultura in un contesto urbano che – a più di dieci anni dal terremoto che nel 2009 ha piegato la città – è ancora costellato di cantieri e questioni irrisolte. Mostre, progetti speciali, performance, workshop, esperienze nel metaverso (il MAXXI L’Aquila è il primo museo italiano a essersi dotato di una sede nel metaverso), attività educative, dentro e fuori il museo, caratterizzano un programma ricco di spunti pensati per proiettare l’esperienza museale in città, perché nell’intessere relazioni con la comunità e collaborazioni con gli attori che operano sul territorio si compie l’obiettivo primario del MAXXI L’Aquila, luogo di rinascita sociale (ed economica) nel segno della cultura. A poche settimane dalla presentazione dell’ambizioso progetto Grande MAXXI con cui la Fondazione MAXXI si impegna a traghettare la casa madre romana verso il futuro, si conferma dunque anche la volontà di investire sulla sinergia con le istituzioni del territorio aquilano, presenti nella figura dell’Assessore al Turismo e alla Promozione dell’immagine della Città, Fabrizia Aquilio, in sede di presentazione del programma 2022 del MAXXI L’Aquila, che è innanzitutto occasione per tracciare un bilancio di questo primo anno “normale” – come lo definisce Pietro Barrera, Segretario della Fondazione MAXXI – del museo cittadino.
IL LEGAME DEL MAXXI L’AQUILA CON IL TERRITORIO
“La presenza del MAXXI è necessaria per veicolare oltre le mura cittadine tutto quello che la nostra città può essere” spiega l’assessore Aquilio “Ecco perché da parte nostra c’è grande disponibilità per semplificare la vita di un’istituzione così importante, in sinergia con gli altri centri d’eccellenza del territorio. Lo dimostra anche la segnaletica che abbiamo posizionato per evidenziare la presenza del MAXXI in città: ci aiuta a comunicare una visione di futuro e ad attrarre flussi turistici”. A suggellare il successo raccolto sin qui dal progetto, del resto, ci pensa il segretario Barrera, argomentando la sua riflessione con numeri e prospettive che aprono lo sguardo all’orizzonte del sistema culturale italiano: “Noi oggi festeggiamo un miracolo: alla fine di gennaio Nomisma ha tracciato un bilancio del mondo della cultura, segnalando, per il 2021, una diminuzione del 36% dei visitatorii di musei in Italia. Qui a L’Aquila, in un momento di grande fragilità, siamo riusciti ad aprire un museo, tutti insieme, con il team del MAXXI e lo straordinario sostegno della città e delle istituzioni politiche e culturali. Avevamo la sensazione di azzardare, ma abbiamo vinto. Ora ci sentiamo sereni, perché è finito il tempo di promesse e speranze, e parliamo di un’istituzione culturale che sta in piedi, pur non potendo contare a momento sui turisti stranieri”.
MAXXI L’AQUILA: IL BILANCIO DEI PRIMI 9 MESI
Di più, in nove mesi di attività, il museo ha attirato un 23% di visitatori da fuori regione, mentre una quota prevalente di presenze si lega al territorio locale: “A L’Aquila vediamo una comunità locale che si innamora dei propri gioielli, li vive e se ne appropria. Questa è la carta vincente di ogni progetto culturale. Ora dobbiamo lavorare per incentivare il turismo, che è un elemento fondativo della nostra identità e della nostra ricchezza”. L’ultimo monito di Barrera è altrettanto puntuale, e legge tra le pieghe della sinergia pubblico/privato che sin dall’inizio ha caratterizzato il progetto MAXXI, prima a Roma, ora a L’Aquila: “Lo Stato ha garantito 2 milioni di euro l’anno per il MAXXI L’Aquila, ma noi esistiamo perché dobbiamo, vogliamo e sappiamo raccogliere risorse private per investire sulla cultura. Non dobbiamo abituarci al fatto che il denaro pubblico possa risolvere tutti i nostri problemi: siamo debitori ai ristori dell’ultimo periodo, ma dobbiamo rimettere in campo circuito virtuoso, quindi nel 2022 faremo normale politica di biglietteria, pur mantenendo spazi di gratuità”. Un pronostico sul 2022? “100mila euro di ricavi da biglietteria e altrettanti da sponsorizzazioni”. Infine, traendo spunto da una delle esperienze più significative di questi primi mesi di lavoro – il progetto diffuso Riabitare con l’arte, che ha interessato i piccoli borghi di Fontecchio, Barisciano, Ocre e Fossa nell’aiutarli a ricostruire un’identità post sisma – Barrera anticipa la prossima iniziativa della Fondazione incentrata sull’economia della creatività: “Stiamo avviando un’analoga avventura ad Amatrice, tra poche settimane inizieremo a portare il nostro contributo sulla base di quello che abbiamo imparato a L’Aquila”.
LA PROGRAMMAZIONE DEL MAXXI L’AQUILA PER IL 2022
Cosa succederà, nel frattempo, nel capoluogo abruzzese? “In meno di un anno siamo riusciti a dimostrare che il MAXXI L’Aquila non è un’entità calata dall’alto, come molti temevano. La nostra politica culturale è fatta di relazioni, collaborazioni e ascolto, parola chiave della nostra idea di cultura” spiega il direttore Bartolomeo Pietramarchi “Pensiamo che questo luogo debba essere laboratorio di futuro, e abbiamo la fortuna di collaborare con istituzioni di livello dedite alla ricerca. La città ha nel suo Dna la nostra stessa attitudine”. Proprio nel segno del dialogo con gli altri protagonisti della vita artistica, culturale e scientifica del territorio inaugura venerdì 11 marzo il progetto espositivo IN ITINERE, (in collaborazione con MuNDA – Museo nazionale d’Abruzzo, Gran Sasso Science Institute e Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN), con opere realizzate su committenza da Armin Linke, MASBEDO e Claudia Pajewski. A queste si aggiunge il progetto ideato per Palazzo Ardinghelli da Miltos Manetas che permetterà al pubblico di navigare nel FLOATING STUDIO dell’artista sulla piattaforma online HYPERLINK ARIUM.xyz (a proposito di metaverso), accedendo da “portali fisici” collocati nel museo e in altri punti della città. L’11 marzo è anche la data di riferimento per l’apertura della rassegna fotografica Di roccia, fuochi e avventure sotterranee, che mette insieme oltre 120 immagini realizzate tra il 2019 e il 2020 da Fabio Barile, Andrea Botto, Marina Caneve, Alessandro Imbriaco, Francesco Neri (al percorso si aggiungono il film Asia One di Cao Fei nella project room e l’installazione Compasso di Archimede di Hidetoshi Nagasawa, nella corte del palazzo). “In entrambi i casi, abbiamo scelto di dare grande importanza ai percorsi di committenza, perché l’arte non deve essere autoreferenziale, ma mettersi in comunicazione con quello che accade nel mondo”. Il riallestimento di tutti gli spazi del palazzo comporterà la chiusura del museo – che comunque sarà aperto per la proiezione di documentari e incontri – nelle prossime settimane.
LA COLLETTIVA AFTERIMAGE E IL RITORNO DI PERFORMATIVE
Altro appuntamento da segnare in calendario è l’inaugurazione di AFTERIMAGE, una grande mostra collettiva internazionale (a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Alessandro Rabottini) che, a partire dal 1° luglio, abiterà tutte le sale di Palazzo Ardinghelli fino al 2023. Tema dell’esposizione: la trasformazione materiale e metaforica di immagini, significati, oggetti e memorie all’interno della percezione individuale e della coscienza collettiva. Riflessione amplificata dalla storia recente de L’Aquila e da chi è chiamato a riscriverne il futuro. Il percorso avrà anche il compito di aprire una finestra sulle più interessanti ricerche artistiche che si stanno realizzando in giro per il mondo, affiancandogli progetti ideati, ancora una volta, su committenza del MAXXI. Tra le altre attività, si segnala l’iniziativa NXT, concorso internazionale per giovani architetti chiamati a progettare il palco che ospiterà, nella piazza antistante il museo, anche la seconda edizione di Performative, riproposta in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, dopo il successo della prima prova nell’autunno scorso: “Avremo con noi presenze nazionali e internazionali molto importanti, per far crescere un appuntamento che vuole essere di riferimento per la valorizzazione delle arti performative”. Prosegue anche il programma di attività didattiche e laboratori, oltre al canale dell’alta formazione: “Dal 16 al 20 maggio ospiteremo il Relational Ecosystem Curator, un corso di formazione dedicato a curatori che vogliono creare una politica culturale in relazione al territorio”. Largo, dunque, al 2022 del MAXXI L’Aquila, in sinergia crescente con la sede romana, ma ben piantato sul territorio locale.
– Livia Montagnoli
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