Alla residenza artistica del World Trade Center un quarto dei posti è riservato a ex carcerati
Il programma di residenza artistica a Lower Manhattan, della durata di un anno, è gestito da Silver Art Projects e prevede uno stipendio per gli artisti svantaggiati.
C’è una residenza artistica che riserva un quarto dei propri posti agli artisti ex carcerati, e lo fa pagandoli. L’idea di Silver Art Projects, realtà molto attenta all’inclusione e alla diversity, non sorprende tanto la promozione di un reinserimento sociale ed economico a tutto tondo – proposizione pragmatica, oltre che attenta – quando il fatto che ciò avvenga in uno degli immobili più costosi del mondo. Parliamo infatti della residenza artistica che si tiene ogni anno al World Trade Center, a Lower Manhattan: quando nella primavera 2022 Silver Art Projects aprirà alle domande per il terzo ciclo di residency annuali (che si attiveranno a giugno), offrirà tutoraggio e stipendio agli artisti svantaggiati a 6/7 artisti (un quarto dei 25 posti) perché si trasferiscano al 28esimo piano del palazzo numero quattro, in uno spazio da 3.700 metri quadri.
LA DECISIONE DI COINVOLGERE GLI ARTISTI USCITI DAL CARCERE
“Aveva senso coinvolgere artisti precedentemente incarcerati come una comunità focalizzata che potrebbe lavorare insieme a tutte le altre comunità emarginate che riuniamo, inclusi artisti di colore, LGBTQ e artisti disabili”, ha detto il co-fondatore Joshua Pulman, che nel 2018 ha avviato Silver Art Projects insieme a Cory Silverstein come incubatore senza scopo di lucro per artisti emergenti e trascurati. Amici del college, i due hanno rilevato alcuni uffici vuoti del centro – riqualificato dalla Silverstein Properties, del nonno di uno dei fondatori – portandoci gli artisti. Le connessioni non mancavano, dunque, per istituire la residenza, e nemmeno le finanze: un supporto diretto al progetto arriva infatti dall’Art for Justice Fund, l’iniziativa della celebre filatropa Agnes Gund – inquadrata dal New York Times con la frase “l’ultima buona persona ricca della Terra?” dopo 80 anni di donazioni – e della Ford Foundation per aiutare le organizzazioni statunitensi che si occupano di riforma della giustizia penale (avviata con cento milioni ricavati dalla vendita di Masterpiece di Roy Lichtenstein di Gund).
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LE RESIDENZE ARTISTICHE DI SILVER ART PROJECTS
La prima residenza è stata aperta nel giugno 2020, nel pieno dell’onda di Black Lives Matter: questo ha portato alla formalizzazione del tema della giustizia sociale come centro del programma del 2021, il cui gruppo era stato selezionato (tra 700 richiedenti) da una giuria di sei membri tra cui Isotta Brielmaier, vicedirettrice del New Museum, e gli artisti Hank Willis Thomas, Chella Man e Tourmaline. Insieme a For Freedoms, il collettivo co-fondato da Thomas, i tre artisti sono diventati veri e propri mentori de vincitori, aprendo agli artisti le opportunità di impegnarsi direttamente nella giustizia sociale.
– Giulia Giaume
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