Arte e vita nella mostra di Federica Luzzi a Roma
La galleria La Nuova Pesa di Roma ospita la mostra di Federica Luzzi, artista impegnata in una ricerca plastica che guarda alla materia e alle sue trasformazioni
Shell, del crepuscolo o dell’alba è il titolo della nuova mostra di Federica Luzzi (Roma, 1970) alla galleria La Nuova Pesa di Roma, visitabile fino al 4 marzo 2022. “Shell” vuol dire tante cose: conchiglia, guscio, involucro, baccello, corazza, battello, schema, scorza, apparenza…
Le “sculture” di Federica Luzzi si chiamano così perché sono un po’ tutto questo, evocano esseri vivi ma in stato di quiescenza, come quei microrganismi che si auto addormentano ma possono risvegliarsi qualora si ricreino le condizioni ambientali a loro favorevoli. Sono ferme ma al tempo stesso mosse da un’energia invisibile come moto browniano nell’acqua, un’energia mentale che le modella, di cui loro sono la traccia, l’invisibile disegno.
Stupisce come il tessuto cresca su se stesso e pieghi con quella grazia e misteriosa precisione tendente all’anello, che segna, secondo Teilhard de Chardin, il passaggio dalla materia alla vita.
LE OPERE DI FEDERICA LUZZI IN MOSTRA A ROMA
L’arte, ci dice Federica, è una bellezza dormiente, qualcosa che fu vivo e può tornare a esserlo, della vita ha la tessitura segreta, e la conserva al di là dello spazio e del tempo. L’arte è vita in potenza al di là della vita, seme.
Le Red Shell, tinte con polvere di ematite, evocano il sangue della vita, le Black Shell, con polvere di grafite, sono come semi combusti dal tempo, o conservati nella cenere a seguito di un’eruzione vulcanica. Galleggiano in una luce radente, nostalgica, di alba o tramonto.
C’è poi, nella terza sala, una scultura grande, aerea, fatta di due lembi leggeri cuciti in uno, come quelli realizzati da Santa Chiara per la veste chiamata Alba.
‒ Claudio Damiani
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati