Dare forma al vuoto. Gli equilibri magnetici di Marco Cingolani in mostra nelle Marche
Nel segno dell’equilibrio fisico e metaforico, la mostra di Marco Cingolani presso la Torre di Moresco Centro Arti Visive trasforma la leggerezza in contenuto con un’estetica che ricorre alle leggi dell’attrazione magnetica
Anche Marco Cingolani (Recanati, 1985) si cimenta con la “sfida della Torre”, quella che il TOMAV pone ad artisti che non temono di affrontare un ambiente tanto particolare con progetti site specific di pura ricerca. È da circa un decennio che l’artista marchigiano lavora su sculture di sottile metallo e composizioni filiformi, innestando nelle strutture plastiche l’immaterialità del magnetismo, attraverso l’utilizzo di elementi attrattivi che permettono di giocare con lo spazio e con il vuoto, senza riempirli ma dotandoli di forma.
LA MOSTRA DI MARCO CINGOLANI A MORESCO
In Perpetuum mobile i tre piani inferiori della torre vengono connessi in un allestimento minimale e vibrante fatto di corde leggere che si trasformano in geometrie di rette e grammatiche di iati, in sospensioni e bilanciamenti. La sala eptagonale superiore ospita invece Forme persistenti di coesione, sculture magnetiche dalla fisicità sottilissima che suggeriscono riflessioni sulla fragilità e sulla precarietà delle dimensioni collettive, dilettevoli nel loro aspetto lievissimo, ma gonfie di profondo significato metaforico: la complessità degli equilibri della natura, del mondo, della società, dell’interiorità.
‒ Valeria Carnevali
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