Art Week 2022 al via: gli appuntamenti imperdibili della settimana dell’arte di Milano
Dal 28 marzo al 3 aprile il capoluogo lombardo sarà costellato di mostre, con nomi come Cattelan e Steve McQueen, Sighicelli e Sabbagh e la fiera Miart
A Milano è tempo di Art Week: dal 28 marzo al 3 aprile 2022 il capoluogo lombardo sarà costellato di grandi mostre, con nomi come Cattelan e Steve McQueen, Sighicelli e Sabbagh, oltre come sempre alla fiera Miart. Andiamo a vedere tutti gli appuntamenti imperdibili della settimana.
– Giulia Giaume
MIART 2022
Miart, fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, torna dal 1 al 3 aprile 2022 nei padiglioni di Fieramilanocity. La fiera d’arte di Amendola segna il ritorno o l’ingresso di oltre 150 gallerie da più di 21 Paesi, con opere di artisti contemporanei affermati e giovani emergenti e iniziative legate al mondo della musica, della performance e della danza. Confermati i premi come il Fondo di Acquisizione opere d’arte per la collezione di Fondazione Fiera Milano a 100.000 euro, il riconoscimento di 10.000 per lo stand con il miglior progetto espositivo e quello di 4.000 per la migliore galleria nella sezione Emergent.
USELESS BODIES ALLA FONDAZIONE PRADA
Dal 31 marzo al 22 agosto la Fondazione Prada allestisce una delle indagini tematiche più estese della sua storia espositiva: la mostra Useless Bodies? del duo di artisti Elmgreen & Dragset. Su una superficie, interna ed esterna, di oltre 3.000 m2, la mostra esplora la condizione del corpo nell’era post-industriale, appurando la perdita della centralità della presenza fisica e sviluppando una serie di considerazioni sulle conseguenze di questo fatto. Dalle condizioni di lavoro alla salute fino alle relazioni interpersonali, il progetto affronta le modalità con cui gli individui si adattano fisicamente a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale, soprattutto in pandemia.
STEVE MCQUEEN ALL’HANGAR BICOCCA
In mostra dal 30 marzo al 31 luglio, la grande personale dedicata al regista e fotografo britannico Steve McQueen da Pirelli Hangar Bicocca è una delle mostre di punta dell’anno milanese. Organizzata in collaborazione con la Tate Modern, l’esposizione Sunshine State è un’esperienza immersiva nel linguaggio visivo radicale del vincitore del Turner Prize e del premio Oscar – che si concentra in modo particolare sulla costruzione dell’identità, il senso di appartenenza e il diritto alla libertà – raccogliendo in un percorso site specific sei opere filmiche e una scultura tra i più rilevanti del percorso dell’artista.
LA MOSTRA DI CATTELAN E L’OPERA DONATA A MILANO
Sempre il 30 marzo, alle 14, inaugura al Tempio Crematorio al Cimitero Monumentale di Milano la mostra Ninna Nanna di Maurizio Cattelan. Curata dal Museo del Novecento, dal Cimitero Monumentale e dal Maurizio Cattelan Archive, la mostra esibisce per la prima volta in città l’opera Lullaby (1994), realizzata da Cattelan con le macerie del Padiglione d’Arte Contemporanea di via Palestro, dopo l’attentato di matrice mafiosa del 27 luglio 1993. L’opera, particolarmente significativa per la storia dei Milano, verrà donata al termine dell’esposizione (fissata al 6 novembre) al Museo del Novecento, entrando a far parte delle collezioni civiche.
LA NUOVA SEDE DELL’ARCHIVIO SCANAVINO
In occasione dell’apertura della nuova sede dell’Archivio Scanavino a cento anni dalla nascita dell’artista, dal 1 aprile al 20 giugno apre la mostra Emilio Scanavino. This is Tomorrow, curata da Marco Scotini. La personale, dedicata a uno dei maestri della pittura italiana della seconda metà del Novecento, mostra 60 opere informali e spazialiste – tra terrecotte smaltate o ingobbiate, maioliche e oggetti in metallo – prodotti della ricerca di un altro alfabeto e di un’altra lingua tutta da decifrare. Si tratta del primo progetto espositivo dedicato a questa specifica produzione, spesso trascurata perché assorbita all’interno della produzione scultorea di Scanavino. Lo spazio, circa 300mq in Piazza Aspromonte restaurato da Mariano Pichler.
MUSTAFA SABBAGH ALLA CASA DELLA MEMORIA
La Casa della Memoria di Milano affida i suoi spazi al fotografo Mustafa Sabbagh, dal 30 marzo al 17 aprile, portando l’osservatore a confrontarsi con il difficile tema dello spaesamento giovanile, in bilico tra ingenuità e perdita dell’innocenza, controllo e ribellione. La mostra SENZA TITOLO. PRODOTTO F richiama la mancanza di un programma per le generazioni più giovani e le 3 F del Made in Italy, Food, Fashion, Furniture. A questi Sabbagh affianca la parola Future, evocando il fosco destino a cui le persone al comando stanno condannando i futuri cittadini del mondo.
LA FONDAZIONE RAMO DA BASE MILANO
Dal 28 marzo al 3 aprile la Collezione Ramo presenta da BASE Milano Marginal Carillon, un’installazione sonora a partire da una grande opera su carta dell’artista Eugenio Tibaldi in collaborazione con il sound designer Taketo Gohara. Tibaldi presenta un lungo disegno, un ramo di tre metri su cui sono disposti grammofoni e giradischi, tra resti di vino e uccelli, creando un dispositivo pseudo-naturale e resiliente. Il disegno, accompagnato dai contrappunti sonori di Taketo Gohara creati a partire dal battito cardiaco, si attiverà come un carillon grazie alla presenza dello spettatore: chi si avvicina all’opera innesca una videocamera che rileva la quantità di inchiostro presente sulla carta trasformandosi in nota.
IL NUOVO SPAZIO BG ART GALLERY
L’Art Week inaugura BG ArtGallery, il nuovo spazio espositivo di Banca Generali dedicato all’arte contemporanea, ospitato all’interno dello storico Palazzo Pusterla di Piazza Sant’Alessandro 4, nel pieno del centro storico di Milano. Dal 28 marzo al 3 aprile è presentato qui un percorso espositivo con le opere di 5 artisti selezionati da Vincenzo De Bellis (direttore associato del Walker Art Center di Minneapolis) nell’ambito del progetto BG ArTalent e quelle di altri 5 esponenti di spicco dell’arte contemporanea: sono Francesco Arena, Rosa Barba, Enrico David, Maurizio Donzelli, Lara Favaretto, Linda Fregni Nagler, Andrea Galvani, Marguerite Humeau, Marzia Migliora e Giulio Paolini.
ARTUR ZMIJEWSKI AL PAC
Per la prima volta in Italia, è Artur Żmijewski il protagonista della mostra al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Quando la paura mangia l’anima, a cura di Diego Sileo. La personale presenta una selezione di opere storiche e recenti che sviluppano il tema della paura, anche come meccanismo utilizzato per il controllo sociale. L’artista, una delle figure più rilevanti della scena artistica polacca, riflette in questa selezione di opere recenti e storiche, la preoccupazione per i problemi socio-politici della contemporaneità, esaminando i meccanismi del potere e dell’oppressione all’interno dell’ordine sociale ed esponendo l’istintiva inclinazione umana al male.
ELISA SIGHICELLI ALLA GAM
All’artista di origini torinesi Elisa Sighicelli è affidata la mostra organizzata per l’Art Week dalla GAM – Galleria d’Arte Moderna, che dal 28 marzo al 3 luglio ha concepito il percorso espositivo As Above, so below. Curato da Paola Zatti, il racconto inedito è dedicato ai depositi scultorei del museo – parliamo di circa 800 volti – con un allestimento speciale. La mostra indaga le potenzialità espressive di singole opere o gruppi con accostamenti casuali e dettati dallo spazio di un deposito che presto sarà modificato. Il mondo del vecchio deposito, destinato quindi a sparire, parlerà per un’ultima volta attraverso una serie di immagini fotografiche di Sighicelli, che ha già declinato immagini effimere e materiali duri e stabili.
L’ANTEPRIMA DELL’ARCHIVIO AGNETTI
Le stanze delle predizioni – presentate in anteprima dal 29 marzo al 3 aprile, per poi riaprire a settembre 2022 – omaggiano la mostra dell’artista Vincenzo Agnetti, a cui è dedicato l’archivio sorto nel suo studio all’Arco della Pace, realizzata nel 1977 al Museo Castello di Portofino. In queste opere Agnetti ha inquadrato il futuro attraverso la lente della ciclicità degli eventi, esprimendo il desiderio poterli anticipare: quarantacinque anni dopo, la figlia Germana Agnetti e il nipote Guido Barbato, presidente e segretario dell’Archivio Agnetti, sono tornati sull’argomento con un focus sulle opere in cui si anticipano con sconcertante chiarezza tematiche poi emerse nel dibattito contemporaneo.
LA CORVETTO ART WEEK
Sabato 2 aprile ci saranno una serie di inaugurazioni condivise in zona Corvetto: in via Marco d’Agrate 31 si terranno l’Open studio TreTre di Viafarini.work, Prima l’uovo o la gallina? di Soulfood Forestfarms (nelle campagne poco lontane è in preparazione un grande allevamento di polli in chiave di rigenerazione urbana!), una performance/reading da Phoebe Zeitgeist, e una improvvisazione musicale del Collettivo Conserere. In piazzale Ferrara e via San Bernardo 17, al Padiglione Chiaravalle, Made in Corvetto e Terzo Paesaggio organizzeranno un evento con Isabella Bordoni e Alessandro Perini, mentre Galleria Zero partecipa ospitando una mostra su Giuseppe Gabellone in via Carlo Boncompagni 44. E poi c’è il nuovissimo spazio creativo DOPO?, da visitare e scoprire.
LE NUOVE OPERE AL PARCO DI ARTE PUBBLICA ARTLINE
Venerdì primo aprile saranno inaugurato alle 12.30 tre nuove opere di ArtLine Milano, il progetto di arte pubblica del Comune di Milano che si sviluppa nel parco di CityLife. Le nuove opere sono Atrio dello sguardo sul futuro, di Mario Airò, Padiglione Rosso, di Alfredo Jaar, e Guardiane, di Kiki Smith, e si andranno ad aggiungere alle prime nove sculture site-specific già installate all’interno del parco. L’opera di Mario Airò (Pavia, 1961) è scultura ipogea, sormontata da una cupola esterna realizzata in bronzo e ispirata dal cosiddetto “fegato di Piacenza” o “fegato etrusco”; il lavoro di Alfredo Jaar (Santiago del Cile, 1956) accoglie il visitatore all’interno di uno spazio perfettamente cubico che offre una visione alternativa del contesto di CityLife grazie a una grande vetrata rossa; Kiki Smith (Norimberga, 1954) presenta infine due sculture in bronzo, raffiguranti due gatte, collocate a breve distanza l’una dall’altra.
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