Il progetto En Plein Air che unisce Roma e Kiev e i loro fiumi in nome della pace
Due fiumi, due città. Roma e Kiev: la storia di un progetto fra artisti che attraversa i confini e gli orrori della guerra
A settembre del 2021 due gruppi di artisti si uniscono in una idea che esprime la voglia di uscire, vivere e creare superando i limiti e le paure imposte dal Covid-19: sono a Roma e a Kiev, italiani e ucraini, il progetto prevede un lavoro en-plein air, da qui il titolo En Plein Air che metta in relazione le due città attraverso i loro fiumi e la conformazione adagiata sui colli. Nessuno di loro, nessuno di noi, avrebbe mai immaginato che la paura da superare sarebbe stata tanto più grande, quella di una guerra, e che nel momento in cui sarebbe dovuto avvenire lo scambio una delle due città sarebbe stata assediata e bombardata.
I FIUMI DI ROMA E KIEV: LA MOSTRA
Quello che rimane di questa visione comune è in una mostra in tre luoghi di Roma, le librerie il Punto Einaudi, Tra Le Righe e L’Altracittà, chiamata Due fiumi due capitali. Avrebbero dovuto ospitare le opere realizzate da tutti e due i gruppi, a Roma e a Kiev, ma il ponte che univa le città si è interrotto drammaticamente: a Kiev la mostra non ci sarà e a Roma al posto delle opere degli artisti ucraini ci sono le loro lettere, le loro storie, le parole di chi è rimasto lì e non dipinge più.
Ideato da Ala Zarvanytska, architetta-artista, referente romana, e Liubov Tomina, architetta–artista, insegnante della accademia Salvador Dali, per Kiev, il progetto prevede che i partecipanti esprimano con fotografie, quadri, racconti, memorie delle rispettive città. Grazie al sito e ai social tutto è comunque visibile, gli artisti sul Tevere e sul Dnipro documentati dai fotografi e video-maker coinvolti come Zhanna Stankovych.
Nell’ultimo punto del programma si legge “In previsione dell’abbattimento delle restrizioni dovute al Covid è prevista l’esposizione dei lavori creati dagli artisti a Kiev e a Roma”, una frase che oggi ci sembra la sintesi del momento che stiamo attraversando sapendo che intorno all’Ucraina si è formata un’altra barriera ancora più terribile della pandemia.
EN PLEIN AIR: UN PROGETTO DI PACE
Il concetto di uscire per essere liberi di creare insieme agli altri è stato cancellato dalle file di donne e bambini che devono uscire dal loro paese, per sopravvivere. Ogni giorno è vissuto con la speranza che questo incubo finisca ma le immagini oramai hanno intossicato le nostre anime, ci vorranno anni per ritornare a respirare fino in fondo senza ansia.
Una storia che si basava su un legame che conferma quanto le nostre vite siano vicine, quanto sia scioccante più che per altre guerre, comunque insopportabili, vivere qualcosa che ci tocca da vicino non solo per la distanza geografica.
Oggi pare che le opere degli artisti di Kiev, spedite il 21 febbraio e fermate dalla guerra, possano arrivare a Roma e unirsi finalmente a quelle di Roma in un’unica grande mostra: sarebbe una bella vittoria di pace, la dimostrazione del potere creativo dell’arte di fronte alla volontà di distruzione, senza nessuna retorica di rappresentazione. Il progetto è stato realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata Ucraina in Italia, l’Accademia ucraina di arte contemporanea Salvador Dalì e il Primo Municipio del Comune di Roma.
– Clara Tosi Pamphili
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