Maurizio Cattelan alla Milano Art Week: la scultura sulla strage di via Palestro e l’impiccato
Nella settimana dell’arte milanese, l’artista ha aperto la personale nella galleria di Massimo De Carlo con una scultura controversa, mentre al Cimitero Monumentale va in mostra la scultura Lullaby
Maurizio Cattelan (Padova, 1960) fa il pieno alla Milano Art Week: da una parte le immagini del suo corpo appeso al soffitto di Casa Corbellini-Wasserman hanno fatto il 29 marzo 2022 il giro del web in Italia e all’estero; dall’altra ha appena aperto il grande progetto Ninna Nanna nel Cimitero Monumentale della città, dove è esposta fino all’autunno 2022 la sua opera Lullaby nata dalle macerie della strage di via Palestro.
L’IMPICCATO DI MAURIZIO CATTELAN DA MASSIMO DE CARLO
Che sia una scultura, quella tra i marmi verdi di Pietro Portaluppi, emerge solo dopo pochi istanti di incredulità: è proprio lui quello vestito di tutto punto e con un mazzo di fiori in mano, nel bagno della galleria Massimo De Carlo a Milano. Certo, non è la prima volta che l’artista ricrea nelle sue opere i corpi di persone impiccate: ricordate i Tre bambini impiccati in Piazza XXIV Maggio, sempre a Milano? Con YOU, che cade a 23 anni di distanza dall’ultima esposizione negli spazi di Massimo De Carlo, Cattelan torna sul tema, ma stavolta ci mette la faccia.
A metà tra l’allucinazione e un gesto che è di benvenuto e addio insieme, YOU vuole “infondere una nuova energia nella forza dell’individuo”, dicono dalla galleria, sottraendo importanza e margine di azione ai “poteri maggiori”. Tra la presa e la cessione di controllo – e in mostra fino al 25 giugno 2022 – YOU non è solo il prodotto finale di una nuova riflessione dell’artista, ma va attivamente a trasformare lo spazio in cui è ospitata: la parte di casa in cui è esposta la scultura (letteralmente il bagno, il corpo è a pochi centimetri dai sanitari) è utilizzata qui per la prima volta, ma forse non per l’ultima.
L’OPERA SULLA STRAGE DI VIA PALESTRO AL CIMITERO MONUMENTALE
Il progetto Ninna Nanna – presentato dal Museo del Novecento e dal Cimitero Monumentale insieme al Comune di Milano – vede dal 30 marzo al 6 novembre 2022 l’allestimento nella sala del Tempio Crematorio dell’opera Lullaby. Questa è stata creata da Cattelan con le macerie dell’esplosione di matrice mafiosa avvenuta in via Palestro il 27 luglio 1993: qui un’autobomba ha ucciso 5 persone – i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Drissalle – e raso al suolo il muro esterno del Padiglione d’Arte contemporanea, progettato da Ignazio Gardella. Recuperati i resti da una discarica, l’artista ha dato vita all’opera, esposta nel 1994 a Londra, in contemporanea con la sua prima personale all’estero alla Laure Genillard Gallery (versione in cui i detriti sono in un grande bordone blu), e a Parigi, in una collettiva al Musée d’Art moderne. La versione in mostra a Milano è quella parigina, in cui i resti del vecchio Pac sono stati raccolti in 40 sacchi di plastica bianca, stoccati su due pallet.
Al termine dell’esposizione l’opera, di proprietà di Cattelan, sarà donata alla città, entrando a far parte della collezione permanente del Museo del Novecento. “Lullaby è un’opera di estrema attualità che sottolinea l’importanza della memoria come strumento di conoscenza per una società sempre più consapevole“, ha ricordato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. “Il lavoro di recupero delle macerie del PAC va quindi al di là del suo indubbio valore artistico, amplificato dall’allestimento in un luogo così potentemente evocativo come il Monumentale, e assume un significato ancora più forte grazie alla donazione dell’opera al Museo del Novecento“. Proprio la memoria è il cuore del gesto dell’artista, che ha sottolineato come “spesso la memoria è aiutata dagli oggetti, ci permettono di non dimenticare con il passare del tempo. Le macerie di Lullaby appartengono a Milano, per questo ho pensato che fosse un dovere restituire l’opera alla città e alla cura dei milanesi“.
– Giulia Giaume
Articolo aggiornato il 31 marzo 2022.
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