Morto il gallerista Tomaso Renoldi Bracco. Il ricordo della collega e amica Rossana Ciocca
Il gallerista, titolare della B&D Studio Contemporanea, è scomparso a Milano il 13 marzo in seguito ad un tragico incendio nel suo appartamento in via della Spiga. La collega Rossana Ciocca lo ricorda così
Quando siamo giovani e pensiamo alla nostra vita la immaginiamo per lo più lineare, sempre in crescita proporzionale alle nostre energie. Diventando grandi ci accorgiamo però che non è così, la vita non solo non è lineare ma il più delle volte è una spirale in cui ti ritrovi ad affrontare imprevisti, come se stessi giocando ad una partita a Monopoli e ogni tre per due qualcosa ti rimanda al punto di partenza e via. Ho conosciuto Tomaso Renoldi Bracco che eravamo poco più che ventenni.
CHI ERA TOMASO RENOLDI BRACCO
È entrato nel mio spazio di via Manin 13 portandomi una rosa per presentarsi ad una collega, per dirmi semplicemente che stava aprendo con sua moglie un piccolo spazio d’arte contemporanea vicino al mio, che avremmo potuto inaugurare gli stessi giorni e forse trovare degli spunti l’uno nell’altro. Erano gli anni ‘90, gli anni in cui i galleristi definivano il loro gruppo artisti come fossero delle scuderie e dove la corsa al mercato valeva solo se arrivavi primo col tuo cavallo. Ogni gallerista – e Tomaso come altri-, ha seguito il principio ben definito nel saggio di Yves Michaud “L’artista e i Commissari”, per cui non esisteva un sistema di promozione culturale e costruzione del mercato territoriale ma solo un Risiko per grandi ricchi.
IL SISTEMA DELL’ARTE NEGLI ANNI ‘90
La galleria di Tomaso è stata aperta più di vent’anni, ha prodotto mostre e supportato artisti, certamente Tomaso ha arricchito il panorama culturale italiano fino ad esaurirsi ed ammalarsi alla ricerca di uno “StarSystem” collettivamente immaginato e di strategie culturali figlie di quegli anni. Il 13 marzo 2022 il cuore di Tomaso ha smesso di battere; l’ultima volta che l’ho incrociato sotto casa sua l’ho visto felice… si vede che era ad un nuovo start e i suoi occhi azzurri emanavano gioia infinita, ed è così che dovremmo ricordarlo, come un ragazzo gentile che portava rose e si innamorava spesso.
–Rossana Ciocca
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