Stampare con i piedi. La mostra di Canemorto alla Litografia Bulla di Roma
All’interno del più antico laboratorio litografico ancora in attività, il collettivo Canemorto torna con un nuovo progetto: stampe fatte con i piedi
Questa volta la Txakurra ha ordinato ai suoi tre adepti la fabbricazione di scarpe speciali, uniche, rarissime, ognuna delle quali equipaggiata con una suola in linoleum intagliato ad arte e pronta a stampare le evocazioni collettive della Canemorto, il trio di artisti girovaghi contesi dalle gallerie d’arte (e dalle forze dell’ordine).
Per l’occasione l’antica litografia Bulla – che ha origini parigine e che nel 1840 si radicò a Roma in maniera definitiva, diventando un punto di riferimento per artisti del calibro di Rotella, Fontana e de Chirico ‒ si è trasformata in una singolare officina, dove i tre membri della Canemorto, ora tramutati in folli calzolai, sperimentano il linocut, una tecnica di stampa diretta relativamente recente, una sorta di moderna xilografia. Come sempre lo spazio incide sulla creatività di chi viene ospitato e allora, oltre alle stampe in linocut, la Canemorto realizza anche una serie litografica e una fumosa e affascinante maniera nera, rara tecnica d’incisione.
LA MOSTRA DI CANEMORTO A ROMA
Così all’interno di questa antica litografia, detentrice di un vero e proprio tesoro di pietre litografiche che testimoniano il passaggio e la presenza di tanta storia dell’arte del Novecento, vengono forgiate le Zocur Footwear, scarpe avanguardistiche e primitive, in edizione unica e per amanti delle (non)mode più estreme. Perché se da sempre le scarpe sono un oggetto che ammicca allo status sociale, le Zocur Footwear hanno invece vita propria, come le pantofole d’argento di Dorothy nel Mago di Oz: possono portare ovunque, ma soprattutto hanno il potere di ricondurre chi le indossa sulla terra, a stare con i piedi per terra.
‒ Mattia Andres Lombardo
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