Spiritualità e pittura. La mostra di Gianfranco Zappettini a Torino
Ricchezza artistica e spirituale sono gli ingredienti della mostra alla Galleria Mazzoleni di Torino. Si ripercorre la produzione di Gianfranco Zappettini
The Golden Age è il titolo della mostra di Gianfranco Zappettini (Genova, 1939) alla galleria Mazzoleni di Torino. Co-fondatore del movimento internazionale della pittura analitica negli Anni Settanta, Zappettini ha dato forma a una “strada spirituale, un lavoro di ricerca interiore”, come lui stesso dichiara, una perpetua autoanalisi che “fino a quando non creerò un capolavoro continuerò a dipingere”.
LA MOSTRA DI ZAPPETTINI A TORINO
La Golden Age a cui si riferisce l’artista è un’epoca di ricchezza spirituale che seguirà l’attuale periodo di decadenza segnato dalla pandemia e dai conflitti. La mostra comprende un corpus di opere risalenti agli Anni Novanta, Duemila e 2010, fino ai lavori degli ultimi anni, dove l’oro è protagonista e simbolo del sole e di Dio, rappresentato come un cerchio e un punto. La ricerca di Zappetini sulle tradizioni orientali come il Taoismo caratterizza le sue opere recenti, ma non fa riferimento alle religioni, bensì a qualcosa che va oltre, verso la perfezione metafisica. Da questi trent’anni di produzione artistica emerge un insieme eterogeneo di ricerche che risultano legate tra loro da una continuità, come nel caso delle opere Al fin che traspare di metà Anni Novanta ‒ nelle quali il petalo è la rappresentazione del viaggio solitario compiuto dall’anima per evolversi ‒, che sono la solida radice per la serie recente Il petalo d’oro (2018), punto nel quale l’anima si eleva e si completa nell’oro.
L’ARTE SECONDO ZAPPETTINI
È presente il retaggio della pittura analitica nell’utilizzo di materiali comuni e industriali, lavorati sempre con maestria e rigorosità alchemica, in dialogo con l’elemento dorato: nella serie Lacrima divina (2021) è interessante come la linea orizzontale spinga l’osservatore verso la materia, mentre quella verticale proceda verso lo spirito, verso il metafisico. “L’arte non è decorazione né solo estetica. È da considerarsi come la religione e, come tale, deve avere tre cose: morale, rito e dono”.
‒ Giulia De Sanctis
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