La Quadriennale di Roma secondo Gian Maria Tosatti: la programmazione 2022-2024

Presentata all’Acquario Romano la programmazione 2022-2024 della Quadriennale di Roma, che vede l’esordio alla direzione artistica di Gian Maria Tosatti. Ecco come si lavorerà

È l’anno di Gian Maria Tosatti. Sulla doppia nomina arrivata a designarlo come artista unico del Padiglione Italia curato da Eugenio Viola alla 59esima Biennale Arte di Venezia e come Direttore artistico della Quadriennale di Roma, non sono mancate le polemiche (“Ma oggi non entreremo nelle polemiche, questa è un’occasione per festeggiare”, sottolinea il Presidente della Quadriennale Umberto Croppi, pur accogliendo le critiche come “un segno di vitalità: nel periodo d’oro della Quadriennale, prima della Seconda Guerra Mondiale le polemiche erano all’ordine del giorno, anche se su temi più nobili”). Poche settimane fa, alla metà di febbraio, sono stati resi noti piani e temi del Padiglione Italia che inaugurerà nei prossimi mesi. Ma di sicuro interesse è anche la sfida che Tosatti (pure autore di una recentissima pubblicazione su Esperienza e realtà) si troverà ad affrontare nei prossimi tre anni di mandato alla direzione artistica della Quadriennale romana, che festeggia nel 2022 il suo 95esimo anniversario, con l’idea di operare una profonda revisione delle sue attività, in termini di metodo e sistematicità dell’azione. Parole, queste, alla base dell’intera programmazione per il triennio 2022-2024, in attesa della grande mostra Quadriennale prevista per il 2025 (si potrà tenere all’Arsenale Clementino, i cui lavori si riqualificazione sono stati interrotti e rallentati dal Covid e dal ritrovamento di materiali inquinanti nel piazzale antistante? Il tempo ce lo dirà, di sicuro, dopo il piano di bonifica, si è pronti a ripartire con slancio). L’operazione di rilancio di un’istituzione che negli ultimi decenni ha vissuto fasi alterne sarà favorita anche dai fondi – 600mila euro – stanziati dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali che fa capo al Ministero per le Politiche giovanili condotto da Fabiana Dadone.

Roma, Palazzo delle Esposizioni, Quadriennale 2020 © Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Roma, Palazzo delle Esposizioni, Quadriennale 2020 © Musacchio, Ianniello & Pasqualini

QUADRIENNALE DI ROMA. LA DIREZIONE ARTISTICA DI GIAN MARIA TOSATTI

Per quel che riguarda l’indirizzo, “Tosatti è stato scelto da una commissione che ha molto discusso, ci sono state 53 candidature tutte di alto livello. Ha programmato e gestirà le attività del prossimo triennio, con azioni che si moltiplicano fino ad assumere una cadenza quotidiana e un carattere più partecipativo”, spiega ancora Croppi, nel sottolineare come la figura del direttore artistico – introdotta in tempi relativamente recenti – non interferisca con l’organizzazione della mostra Quadriennale, che non ha mai avuto un curatore, fatta eccezione per il triennio di Sara Cosulich. Prima di lasciare la parola a Tosatti, Croppi si sofferma sul valore aggiunto di avere un artista nel ruolo di ideazione e coordinamento dei contenuti. Il focus, del resto, è centrato sull’utilità civile e sociale della cultura: “In questi giorni drammatici penso spesso al senso di quello che facciamo noi che ci occupiamo di cultura”, esordisce Tosatti. “Il periodo è complesso, ma la cultura è l’unico strumento capace di prevenire una guerra, perché l’evoluzione culturale fa sì che il concetto di guerra sia intollerabile. Gli uomini che conoscono e comprendono la realtà non sono appiattiti sul sistema binario dell’uno contro l’altro, e invece concepiscono il concetto dell’uno e dell’altro, insieme. Fare cultura quindi è necessario, dobbiamo implementare gli strumenti di decodificazione del reale”. La programmazione della Quadriennale per i prossimi anni risponde a questa urgenza, e lavora al contempo per restituire centralità all’arte italiana del XXI secolo. Ancor meglio, per decifrarla e raccontarla. “La Quadriennale per molte persone è esclusivamente una mostra, che invece è solo il prodotto più atteso di un ente scientifico, di ricerca. Dobbiamo essere un cervello che riflette su cos’è l’arte italiana, e dunque dotarci di un metodo e di un sistema di progetti interconnessi, non episodici, per costruire un pensiero e una lettura dell’arte italiana contemporanea. Da un lato vogliamo aiutare l’arte italiana a pensarsi, dall’altro garantire al pubblico di poter leggere gli artisti. C’è pochissima letteratura sull’arte del XXI secolo nel nostro Paese, può sembrare che gli artisti tacciano, ma non è vero. Anzi, il XXI secolo è stato finora un momento d’oro per gli artisti italiani, ma non abbiamo saputo raccontarlo”. Da queste premesse si dipanano le molteplici azioni in fieri della Quadriennale, che accanto al direttore artistico, potrà contare sull’impegno di 22 curatori.

Marinella Senatore. 16a Quadriennale, Roma 2016. Photo OKNO Studio, 2016

Marinella Senatore. 16a Quadriennale, Roma 2016. Photo OKNO Studio, 2016

QUADRIENNALE DI ROMA, IL PROGRAMMA. PANORAMA E QUADERNI D’ARTE ITALIANA

Tra i progetti immediatamente operativi c’è Panorama, ovvero una “operazione necessaria per definire il campo d’indagine, e dare una lettura completa del presente dell’arte italiana”. Il progetto – che negli intenti trova un precedente nel progetto Terrazza, concepito in Quadriennale negli anni di Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto e Costanza Paissan – svilupperà 300 studio visit nell’arco di un anno, grazie all’indagine di 15 curatori inviati in tutta Italia. Ogni giorno, il nuovo sito web della Quadriennale (completamente ripensato per l’occasione, e affiancato dalla nuova piattaforma quaderni.online, per la pubblicazione dei contenuti editoriali prodotti dall’altrettanto inedita rivista Quaderni d’arte italiana) pubblicherà uno di questi studi critici. “Alla tracciatura orizzontale, corrisponde la ricerca verticale” procede Tosatti “per questo abbiamo pensato a Quaderni d’arte italiana, una rivista cartacea trimestrale realizzata in collaborazione con Treccani per analizzare l’arte italiana del XXI secolo”. Il primo numero uscirà a marzo (sarà presentato a breve), con 14 articoli sull’Italia civile e culturale. “Sarà bilingue, in italiano e in inglese, per rappresentare una finestra aperta sul presente dell’arte italiana. Gli articoli saranno consultabili gratuitamente sul sito quaderni.online, perché credo nella democraticità degli strumenti. Non dev’essere possibile non seguire il dibattito culturale. Questo è il compito delle istituzioni”.

BACIAMANO 2016, Performance, Quadriennale di Roma, con la partecipazione di Ninetto Davoli, photos by Okno Studio, Courtesy dell’artista e Quadriennale Roma

BACIAMANO
2016, Performance, Quadriennale di Roma, con la partecipazione di Ninetto Davoli, photos by Okno Studio, Courtesy dell’artista e Quadriennale Roma

QUADRIENNALE DI ROMA. NETWORK, IDEE E COLLABORAZIONI

Risponde a un criterio di democraticità e all’allargamento a più soggetti della riflessione culturale il progetto Network universitario, “che per noi sarà un fondamentale strumento per incentivare la ricerca sull’arte italiana del XXI secolo. È importante scrivere fonti nel presente, e in questo momento mancano”. Dunque la Quadriennale, con il coordinamento di Raffaella Perna, procederà a sollecitare e favorire la scrittura di tesi di dottorato e specializzazione sul tema. I migliori lavori saranno pubblicati, mentre si mette a bando una borsa di studio di 12 mesi per una ricerca originale sull’arte italiana del XXI secolo (cui si affianca una seconda borsa per una ricognizione sull’arte digitale italiana).  Per quel che riguarda il programma di mostre, da settembre 2022 prenderà forma un calendario mensile di approfondimenti, con esposizioni nate a partire da saggi critici di curatori italiani e stranieri (ma sempre sull’arte italiana contemporanea): “Nulla di muscolare, piccole mostre con un numero di opere che va da uno a tre, in un piccolo spazio che ancora non possiamo svelare, ma sarà strategico”. In questo articolato sistema troverà spazio anche l’annuario critico Arte Italiana a 365°,con l’obiettivo di recuperare tutte le fonti critiche pubblicate in Italia nel presente, da noi organizzate in ordine alfabetico per artista. Avremo così un panorama di come la scena critica italiana analizza il XXI secolo. A corredo produrremo sei saggi di navigazione elaborati sulla base di quando emerso da questo mare magnum”. E ci sarà anche un festival, a settembre 2022, “un festival di parole, niente di wow, ma un momento importante di confronto con il sistema dell’arte, per capire come possiamo renderci utili”. Sul versante della promozione internazionale si lavorerà su rapporti con operatori culturali all’estero “per sviluppare una metodologia di collaborazione che sia sistemica e non episodica, e costruire una rete di connessioni solida e duratura”. Ancora, si è proceduto a ripensare anche il rapporto con gli Amici della Quadriennale: a loro (con la possibilità per gli under 35 di accedere al gruppo con una quota d’iscrizione ridotta, pari a 150 euro all’anno) sarà dedicato un corso di formazione in 18 lezioni coordinato da Ludovico Pratesi, incentrato sulle Storie del XXI secolo.

QUADRIENNALE DI ROMA. IL PROGETTO “PORTA APERTA”

Ma più semplice e produttivo sarà anche consultare l’Archivio ArBiQ, dotato di una piattaforma più intuitiva, che digitalizzerà per la prima volta anche le rassegne stampa. Tutto questo con l’idea di stimolare costantemente il confronto, come evidenzia l’iniziativa “Porta aperta”: “Non vogliamo essere un’istituzione blindata: ogni progetto ha una “porta aperta”, uno strumento informale attraverso cui chiunque può segnalarci delle cose o proporsi come critico, curatore, artista (visivamente l’operazione è riconducibile al pulsante online che correda ogni sezione del sito, ndr). Non dobbiamo essere irraggiungibili, ma democratici”.

– Livia Montagnoli

https://quadriennalediroma.org/

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