Le immagini delle grandi installazioni di Anish Kapoor nella doppia mostra di Venezia
Le opere più importanti della carriera dell’artista sono ospitate negli spazi di dell'Accademia e Palazzo Manfrin: un percorso che, tra il minimalismo dei neri assoluti e le esplosioni che riempiono gli ambienti, mette in risalto i punti di massima tensione della sua ricerca
Tra gli eventi più attesi di questa art week veneziana, la mostra dell’artista britannico Anish Kapoor (Mumbai, 1954) ha aperto i battenti, invadendo gli spazi di Gallerie dell’Accademia e di Palazzo Manfrin – che diventerà sede sede della fondazione voluta dallo stesso Kapoor a Venezia. Curata dallo storico dell’arte Taco Dibbits, Direttore del Rijksmuseum di Amsterdam, l’esposizione, mettendo in dialogo le due sedi, offre al pubblico una raccolta delle opere più significative che hanno reso l’artista famoso in tutto il mondo, sottolineandone pratica visionaria, sensibilità pittorica e abilità scultorea. Un alternarsi di vuoti e pieni, esplosioni e implosioni, minimalismo e ridondanza, violenza e grazia: dall’essenzialità delle opere della serie Vantablack, il nero assoluto che assorbe la luce, alla tensione estrema delle deflagrazioni in cera e silicone di Shooting into the Corner (2008-2009), all’interno della retrospettiva convivono numerosi contrasti che vanno a comporre il complesso e stratificato mondo dell’artista. “Sono interessato alla relazione tra bellezza e violenza: tutti noi possediamo la capacità di riconoscere la bellezza, ma sembra che continuiamo a non vederla, a perderla”, spiegava Anish Kapoor in un’intervista di Artribune. “E la violenza è sempre presente, in ogni individuo ma anche a livello sociale, soprattutto oggi”.
-Giulia Ronchi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati