Margherite come antidoto all’assenza. La mostra di Daniela Perego a Bari
L’elaborazione dell’assenza e i mutamenti della coscienza sono al centro della riflessione esistenziale di Daniela Perego, in mostra al Museo Nuova Era di Bari
La rappresentazione del soffio vitale, l’apertura a nuove dimensioni di rinascita dell’essere, trasformato dal dolore della separazione, il tentativo di cristallizzare nell’eternità istanti della memoria caratterizzano la poetica di Daniela Perego (Firenze, 1961). Declinando, nel suo percorso, i vari linguaggi della fotografia, del video, della scrittura, fino a ritornare alla dimensione materica, l’artista ‒ dal nutrito background a livello nazionale e internazionale ‒ espone le sue più recenti opere al Museo Nuova Era a Bari, nella mostra Altrove.
LA MOSTRA DI PEREGO AL MUSEO NUOVA ERA
Un rigoglioso tappeto di margherite in cotone all’uncinetto percorre con delicatezza, esuberanza e semplicità la parete centrale della galleria, formando l’installazione Arrivederci. Margherite secche, che sembrano scaglie dorate, si stagliano invece su un’onda di mattonelle rosse e nere, fissate sulla parete laterale e incluse nella serie Passaggio. Nell’esplorazione del tempo della coscienza, Daniela Perego sceglie come leitmotiv di queste opere la margherita come elemento floreale perché, sostiene l’autrice: “La margherita rappresenta per me quello che non c’è più ma che si è trasformato e che ci sarà in un altro modo, o almeno dentro di me”.
La riflessione sulle sfaccettature della memoria e l’anelito verso la reversibilità del tempo si specchiano, nell’opera di Perego, nell’elaborazione dell’assenza e dell’abbandono, che conduce comunque a una “riappropriazione del proprio sé e di ciò che è stato”.
‒ Cecilia Pavone
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