I ritrovamenti di Franco Guerzoni in mostra a Verona
La sede di Verona della galleria Marco Rossi ha allestito una personale di Franco Guerzoni. L'ar-tista di Modena presenta una decina di opere realizzate all'inizio di questo secolo. Dove l'idea di scavo è un filo rosso
Il 2022 registra il ritorno dei lavori degli artisti nati nel panorama italiano degli Anni Settanta. Guardando le opere di Franco Guerzoni (Modena, 1948), il richiamo è alla compenetrazione creativa con i lavori fotografici di Luigi Ghirri, quest’anno al 30esimo anniversario dalla morte.
LA MOSTRA DI GUERZONI A VERONA
Se il Museo del Novecento di Milano ha recentemente celebrato la fase iniziale e quella finale del percorso di Guerzoni, la Galleria Marco Rossi raccoglie i lavori del periodo compreso fra il 2000 e il 2017.
Le opere di Guerzoni sono consapevoli, nate da un artista concettuale, conoscitore profondo e curioso della storia, dell’archeologia e della quotidianità degli spazi. Nella suggestiva sede veronese, il gallerista Francesco Sandroni ha scelto con cura le opere da esporre, in un gioco di vuoti e pieni per dare risalto ai colori, alle forme e agli spazi. L’opera di Guerzoni si presenta così quale lavoro continuo, di tempo e di scavo, lavoro di un’archeologia che vuole, forse, pronosticare il futuro.
LE SERIE DI GUERZONI ESPOSTE DA MARCO ROSSI
Le opere esposte a Verona (perché la personale di Guerzoni si dispiega anche nelle sedi di Milano e Torino della galleria) sono circa una decina, dai rossi della serie Pompei-Bombay allo spazialismo che irradia dagli effetti depositati dal tempo, al lavoro dato dalla sottrazione, dallo scavo di ricerca e dal rimanere stupefatti durante il viaggio.
Nelle opere di Franco Guerzoni si percepisce come la parte importante del lavoro rimanga il suo percorso, non la meta, l’arrivo che può essere sempre rivisto e riadattato al presente.
– Valeria Nicolis
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