Save Ukraine Art 22, dall’Italia l’iniziativa per aiutare i musei Ucraini a salvare le loro opere
Nasce dall’impegno di Marco Gallipoli, italiano residente in Ucraina, e Lucio Gomiero, docente alle Università di Venezia e Trieste, il progetto che coinvolge imprenditori, musei e università italiane nell’aiutare i musei ucraini a salvaguardare il proprio patrimonio dalla guerra
Risale allo scorso 28 febbraio, a pochi giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, la notizia della distruzione del Museo di Storia Locale a Ivankiv, nel territorio di Kiev, avvenimento che porta inevitabilmente a riflettere sui danni che la guerra reca ad ogni aspetto della vita umana, anche quello culturale. Da oltre 50 giorni associazioni, fondazioni, organizzazioni umanitarie di ogni parte del mondo provano a dare aiuti al popolo ucraino, con generi di prima necessità, farmaci, indumenti. Parallelamente a queste forme di supporto, nelle ultime settimane è nata un’iniziativa che mira a supportare i musei ucraini in questo momento impegnati nel salvaguardare e portare in salvo le opere delle proprie collezioni: Save Ukraine Art 22 è il progetto nato da un’idea di Lucio Gomiero, docente alle Università di Venezia e Trieste, e Marco Gallipoli, italiano residente a Leopoli insieme alla compagna Ustina, con l’obiettivo di fornire consulenza tecnica e materiali ai musei ucraini per aiutarli a tutelare il patrimonio artistico.
IL PROGETTO “SAVE UKRAINE ART 22”
“Marco Gallipoli e la compagna Ustina mi hanno chiesto, per questa fase emergenziale, una consulenza tecnica e l’invio di materiali”, spiega ad Artribune Lucio Gomiero. “Mi sono attivato subito con diversi contatti, amici e i Musei Civici di Venezia, con i quali abbiamo fatto una call insieme a Gallipoli e il direttore del principale museo di Leopoli, Taras Wozniak”. Da questo momento Gomiero si mette in contatto anche con aziende di trasporti e logistica per chiedere loro materiali utili alla messa in salvo e al trasporto di opere d’arte: tessuti e imballaggi per opere, casse, prodotti per deumidificare gli spazi. “Siamo partiti da Leopoli, ma l’idea è quella di aiutare anche musei di altre città”, sottolinea Gomiero.
“SAVE UKRAINE ART 22”: COME FUNZIONA L’INIZIATIVA
Il gruppo di lavoro di “Save Ukraine Art 22” mette così a disposizione della causa i propri contatti, e finora sono state avviate collaborazioni con imprenditori del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna e della Toscana, oltre a essere state contattate università e musei. “Gentile azienda, le città dell’Ucraina hanno bisogno della donazione di alcuni materiali e apparecchiature per mettere in sicurezza le opere d’arte, iniziando da Leopoli, città Unesco, e per questo ho attivato un progetto di aiuto con un gruppo di amici e professionisti”, si legge in una lettera firmata da Lucio Gomiero e dal team del progetto, inviata alle aziende e pubblicata sulla homepage del sito web di Save Ukraine Art 22. “La spedizione di cibo, medicinali, vestiti, etc. sta continuando con diversi canali e attori, ma sta diventando importante anche preservare, per il futuro, per l’identità di questa nazione le opere d’arte, a rischio, dislocate nei vari musei e chiese; queste rappresentano una componente fondamentale dell’identità e dell’orgoglio della nazione”.
“SAVE UKRAINE ART 22”: LA MOBILITAZIONE DEL MONDO DELL’ARTE
A dare un importante contributo alla causa è, come sottolinea Gomiero, il curatore Demetrio Paparoni, con il quale il team di Save Ukraine Art 22 sta pensando a come continuare a supportare i musei ucraini anche dopo la fine del conflitto. “L’urgenza della protezione delle opere durerà a lungo, anche nella fase di ricostruzione ci saranno momenti di sbando”, spiega Gomiero. “Non escludiamo, riflettendo anche con Paparoni, che queste opere tratte in salvo possano giungere in Italia per allestimenti temporanei, per ricavare fondi da devolvere poi alla causa”.
– Desirée Maida
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