La mostra “doppia” di Italo Zuffi a Bologna
Prende forma al MAMbo di Bologna e a Palazzo De’ Toschi la mostra che ripercorre la carriera dell’artista transmediale Italo Zuffi. Dalle opere degli esordi fino alla recente ricerca sulla scultura e sulla parola
Il MAMbo di Bologna, insieme a Palazzo De’ Toschi, presenta Fronte e retro, l’articolata mostra che ha per soggetto le opere dell’artista transmediale Italo Zuffi (Imola, 1969). L’esposizione è divisa in due parti: la prima, all’interno del museo, racchiude lavori di Zuffi dagli esordi fino al 2020, opere che, attraverso medium diversi, affrontano i nuclei tematici fondamentali dell’artista, come i contrasti e le opposizioni che possono agire sia sul corpo dell’artista sia sulla forma scultorea. Peculiari la selezione di Scomposizioni e Osservatori esposta all’interno della Sala delle Ciminiere, presentata in un perfetto dialogo con l’architettura circostante, e le opere che gravitano intorno al tema della competizione, nelle quali Zuffi indaga da addetto ai lavori la struttura e il funzionamento del potere all’interno del sistema dell’arte contemporanea, ridicolizzandoli e interpretandoli con happening e performance che coinvolgono il visitatore, rendendolo parte integrante del lavoro.
SCULTURA E PAROLA SECONDO ZUFFI
La seconda parte della mostra, a Palazzo De’ Toschi, è un insieme di nuove produzioni site specific che toccano aspetti importanti della nuova ricerca artistica di Zuffi, soprattutto in ambito scultoreo. Qui le opere scolpite, oltre a essere movimentate da performance, vengono messe in discussione attraverso la frammentazione. C’è grande interesse verso il tema della parola, affrontata sia dalle poesie dell’artista ‒ Poesie Doppie ‒ sia come origine della forma scultorea.
‒ Giulia De Sanctis
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