Le migliori gallerie d’arte di Roma insieme in una mostra in Abruzzo
Il mercato dell'arte e i suoi protagonisti necessitano di collaborazione e di una dimensione più intima. Nasce il format Collettiva, da Roma al borgo abruzzese di Pereto
La galleria d’arte Monitor ha tre sedi: Roma, Lisbona e Pereto. Proprio nel borgo di Pereto, in Abruzzo, Monitor lancia un nuovo format espositivo. Si chiama Collettiv#1a e invita in questa mostra di gruppo gallerie di arte contemporanea romane ad esporre negli spazi di Palazzo Maccafani. Sono Ermes Ermes, z2o Sara Zanin, T293, Matèria, Rolando Anselmi, Ex Elettrofonica, Studio SALES le gallerie invitate che presentano in quest’ordine Jakub Czyszczoń, Marta Roberti, Caroline Mesquita, Eduardo Fonseca E Silva &, Francisca Valador, Gianni Di Rosa, Elena Mazzi, Davide Monaldi. Monitor, che ospiterà il secondo appuntamento in autunno, invece, fa un passo indietro e lascia spazio ai compagni di strada. Ne abbiamo parlato con la gallerista Paola Capata.
Sicuramente si sta continuando ad apprezzare sempre di più una dimensione più intima e diversa nell’approccio all’arte rispetto alle grandi fiere, grandi città, grandi spazi. Le due cose possono a mio parere coesistere e trarre forza l’una dall’altra e iniziative come Una boccata d’arte e Panorama credo ne siano l’esempio più evidente negli ultimi anni. Collettiva nasce semplicemente dall’idea di invitare alcuni colleghi, quelli con cui si è avuto uno scambio nel tempo, a partecipare ad una mostra di gruppo in quella che è la sede “extraurbana” della galleria Monitor a Pereto (AQ).
Con il tuo trasloco (parziale) prepandemico a Pereto eri stata un po’ una pioniera in questo senso…
È sempre bello essere pionieri (ma pure faticoso).
Quanto questo progetto, e anche l’esperienza di Pereto, deve al format di Granpalazzo?
Granpalazzo è stata per me una straordinaria esperienza di crescita e di scambio, un enorme impegno ma anche una enorme gratificazione. Lavorare con i colleghi che provenivano da Stati Uniti, Asia, Europa e ovviamente anche da varie parti d’Italia è stato fantastico, grazie anche al team (la curatrice Ilaria Gianni, la gallerista Federica Schiavo, Delfo Durante, ndr) che si era formato e al quale sarò sempre riconoscente per l’impegno e la passione dimostrata. Non so dirti se Collettiva è legato al progetto di Granpalazzo, sicuramente è di nuovo un qualcosa che mette in relazione ed in contatto delle professionalità e delle persone, in fin dei conti che è un po’ quello che piace a me. Sono comunque sempre più convinta che le gallerie d’arte possano essere una risorsa importantissima per il nostro sistema economico e culturale, speriamo nel tempo di riuscire a dimostrarlo.
Come sarà Collettiva#1? Come sono state scelte le gallerie?
Ogni galleria invitata ha scelto un artista da esporre, confrontandosi con me alcune volte per la scelta, alcune volte per l’allestimento, comunque sempre con un bel dialogo. I colleghi hanno reagito con gioia all’invito e la cosa mi ha fatto molto piacere, ora spero che siano contenti del lavoro che abbiamo fatto, saperli soddisfatti è sicuramente la cosa che voglio più di ogni altra.
#1 perché ci sarà un #2 o un #3? E coinvolgerà sempre gallerie?
Certo ci sarà un secondo appuntamento in autunno, con altre gallerie, sempre romane.
Come è il mercato attuale, con la ripartenza, dal tuo osservatorio?
Per mia esperienza, tranne forse che per un mese oramai abbastanza lontano, il mercato non si è mai realmente fermato per cui ti direi che oramai sta procedendo in modo stabile, non avverto realmente una sensazione di ripartenza, ma chiaramente è una sensazione personale. Le fiere cui abbiamo partecipato di recente hanno dato buoni risultati, le persone sono attente, presenti, rispondono bene alle nostre proposte. Si procede bene insomma.
Dove si va senza collaborazione?
Si va comunque sempre avanti, ma insieme forse si va più lontano.
– Santa Nastro
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