“Prometeo”, l’opera diretta dai Masbedo al Teatro Massimo a Palermo. Tra mito, video e performance

Il duo di videoartisti composto da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni porta in scena un’opera che scardina e risemantizza il mito di Prometeo, tra le suggestioni musicali di Liszt, Beethoven e Skrjabin. Con video, installazioni e performance

È una riflessione attorno al mito di Prometeo – il titano che rubò il fuoco agli dei per farne dono agli uomini, diventando così simbolo di progresso, libertà e lotta contro il potere – la nuova opera dei Masbedo – duo di videoartisti formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni – che debutterà, il prossimo 3 giugno, al Teatro Massimo di Palermo. Il palco del più grande teatro lirico d’Italia accoglierà, per tre giorni, un’opera in cui il “perturbante” attraversa e travalica dimensioni storiche e letterarie, mitologiche e contemporanee, con i linguaggi tipici della pratica dei Masbedo: il video, l’installazione, la performance. Un viaggio in cui la figura di Prometeo viene scandagliata dallo sguardo dei due artisti e restituita alla contemporaneità in una nuova forma, più esistenziale che mitica. E quindi più umana.

Masbedo, Prometeo (2022), still video

Masbedo, Prometeo (2022), still video

IL RITORNO DEI MASBEDO A PALERMO CON UN’OPERA AL TEATRO MASSIMO

“Chi potrebbe essere Prometeo oggi? Cosa farebbe e cosa porterebbe agli esseri umani? Sono queste le domande sulle quali abbiamo scelto di divagare per il nostro ‘Prometeo’”, spiegano ad Artribune i Masbedo, che tornano quindi a Palermo dopo l’impegnativo e apprezzatissimo progetto ideato e pensato per Manifesta12, la potente videoinstallazione Protocol no. 90/6 all’Archivio di Stato (purtroppo non più tornata a essere esposta negli ambienti dell’Archivio, come si era auspicato dopo i consensi di pubblico e critica ottenuti durante la biennale) e Videomobile, un vecchio furgone merci OM degli anni Settanta trasformato in palco per performance, studio di produzione, dispositivo narrativo di storie legate al cinema siciliano raccontate attraverso i video che gli artisti hanno realizzato durante il loro errare sull’Isola. “La scelta è stata quella di passare dal Prometeo mitologico, quello di Eschilo, a un Prometeo contemporaneo, chiedendoci così chi potrebbe essere il Prometeo di oggi”, continuano i Masbedo. “E ci sono venuti in mente il Prometeo di Kafka, e soprattutto quello teorizzato dal filosofo coreano Byung-Chul Han ne ‘La società della stanchezza’: il nostro Prometeo è, in un certo senso, vittima della stanchezza, e a divorare il suo fegato non è l’aquila di Zeus, ma la stanchezza del suo stesso fegato di cui abusa. È lui stesso il suo fegato”. 

IL PROMETEO DEI MASBEDO AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO

Il Prometeo dei Masbedo è un’opera che si compone di musiche, luci, video e performance che si susseguono sotto forma di viaggio, per un attraversamento delle dimensioni temporale e concettuale che trae ispirazione dal Prometheus di Franz Liszt, dall’Ouverture e una selezione da Die Geschöpfe des Prometheus op. 43 di Ludwig van Beethoven e dal Prométhée. Le Poème du feu, op. 60 di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin. A incarnare Prometeo è, sul palco, Sabino Civilleri, con Orchestra e Coro del Teatro Massimo guidati, rispettivamente, dal direttore Gabriele Ferro e il Maestro Ciro Visco. La drammaturgia è di Klaus Peter Kehr e la drammaturgia visiva di Mariano Furlani. “Indagando Prometeo, si indaga la materia umana, il suo corpo diventa oggetto politico, e quindi performance pura”, ci rivelano i Masbedo, dandoci inoltre un’anticipazione: In futuro lavoreremo a due importanti opere, ci interessa portare l’aspetto visivo e performativo nel mondo dell’opera”.

– Desirée Maida

Palermo // dal 3 al 5 giugno 2022
Masbedo – Prometeo
Teatro Massimo
https://www.teatromassimo.it/

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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