Un grande dono per un (sempre più) grande museo: il
Museo e Real Bosco di Capodimonte riceverà in dono dalla collezionista
Lia Rumma una selezione di oltre 70 opere di circa 30 artisti italiani contemporanei dagli anni Sessanta a oggi, con un focus sull’Arte Povera. Il prestigioso corpus di opere – che comprende grandissimi nomi da
Vincenzo Agnetti e Maria Lai a
Michelangelo Pistoletto e
Jannis Kounellis, passando per Ugo Mulas, i coniugi Merz, Giulio Paolini e
Pino Pascali – sarà donato il prossimo 21 luglio e successivamente esposto nella
Palazzina dei Principi del museo napoletano, edificata dai Carmignano marchesi di Acquaviva prima della reggia e oggi posta davanti alla sua facciata, che sarà restaurata e adattata ad hoc su progetto dell’architetto Ippolito Pestellini.
Ettore Spalletti e Lia Rumma ph Galleria Lia Rumma
LA COLLEZIONE DI ARTE CONTEMPORANEA DI LIA E MARCELLO RUMMA
La Galleria Lia Rumma, che dal 2010 dispone di una grande sede milanese oltre alla storica sede di via Gaetani a Napoli, vanta una ricchissima collezione e può dire di rappresentare alcuni dei più importanti artisti viventi. Tutto iniziò negli anni Sessanta, quando i giovani collezionisti salernitani
Lia e Marcello Rumma cominciarono a promuovere mostre ed eventi nella propria città con una nuova generazione di artisti fuori dagli schemi. Queste prime proposte fondevano arte e critica, anche grazie a personaggi come Renato Barilli e Germano Celant, che curò la mostra apripista
Arte Povera più Azioni Povere. La coppia fondò nel ’69 una casa editrice come braccio culturale dell’attività artistica, e – dopo la morte di Marcello nel 1970 – Lia si traferì a Napoli e aprì l’anno dopo la sua galleria con la personale
L’Ottava Investigazione (A.A.I.A.I.) proposizione 6 di Joseph Kosuth. La ricerca si indirizzò da subito verso i movimenti artistici contemporanei nazionali e internazionali (Arte Povera, Minimal Art, Concepual Art) e sui loro protagonisti, conducendo poi per tutti gli anni Ottanta e Novanta una fervida attività di ricerca e una stretta collaborazione con istituzioni come la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli. Oggi la scuderia della galleria include nomi come
Marina Abramovic,
Anselm Kiefer,
William Kentridge,
Gian Maria Tosatti e
Joseph Kosuth. In una sempre maggiore apertura del patrimonio accumulato nei decenni, nel 2012 Rumma ha aperto la casa di Palazzo Donn’Anna – in cui è visibile parte della sua collezione privata – mentre nel 2018 ha lavorato per rendere accessibile l’Archivio storico e personale con mostre realizzate insieme al Philadelphia Museum of Art e il Museo MADRE di Napoli. Nonostante più volte siano arrivate proposte di acquisizione dall’estero per le opere oggetto della donazione, l’obiettivo di Rumma è sempre stato quello di far sì che non venisse mai cancellata la memoria e la storia di quegli straordinari anni dell’arte italiana, né la sua connessione con il territorio.
Lia e Marcello Rumma ph Galleria Lia Rumma
PIÚ ARTE CONTEMPORANEA AL MUSEO DI CAPODIMONTE
Dipinti, sculture, fotografie, lavori su carta: le opere in donazione vanno ad aggiungersi alla sezione contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte che – oltre ad essere stato nel ’87 il primo museo di arte antica a presentare una mostra di arte contemporanea con la personale di Alberto Burri – vanta una collezione di oltre 160 opere ed è l’unica istituzione in Italia a conservare ed esporre arte dal XIII secolo a oggi. “Ci sono vite che sono fatte di passione e di sacrifici, vite consapevoli che non si vince senza intelligenza e visione: tra questi eroici lottatori ci sono i collezionisti che hanno intuito l’arte del loro tempo, che hanno capito i profondi messaggi che l’arte introduce sempre nelle nostre vite e nel mondo che ci circonda. Sono questi collezionisti a scrivere la storia, per questo i musei, che sono la memoria della sensibilità e del genio umano, rappresentano la destinazione naturale delle loro raccolte”, ha commentato il direttore del museo Sylvain Bellenger. “Con il dono della collezione a Capodimonte, Lia e Marcello Rumma entrano nella storia, ma, ancor più, fanno entrare la storia a Capodimonte, una storia di cui sono stati testimoni e attori quando alla fine degli anni Sessanta con l’Arte Povera, l’arte italiana è entrata radicalmente nella contemporaneità“.
LA DONAZIONE DI LIA RUMMA A CAPODIMONTE. LE PAROLE DEL MINISTRO FRANCESCHINI
“Con la generosa donazione di Lia Rumma, che ringrazio per un gesto non comune di lungimirante e spassionato amore per la propria città e per il patrimonio culturale, Capodimonte si conferma come il grande museo dell’arte italiana dal XII secolo a oggi”, ha dichiarato il Ministro della Cultura Dario Franceschini. “Oltre settanta opere di una trentina fra i maggiori artisti italiani del XX secolo, raccolte e selezionate nel corso di un’intera esistenza dedicata all’arte entrano oggi a far parte del patrimonio dello Stato e della collezione di questo museo che, già ricco di una propria sezione di artisti contemporanei, diviene così una delle massime istituzioni museali del nostro Paese nell’esporre arte italiana con continuità, dagli albori ai nostri giorni. In questo giorno importante, al quale con rammarico non posso partecipare, so che Lia ha al suo fianco tutto il mondo del contemporaneo italiano a festeggiare questo grande gesto di mecenatismo culturale di cui lo Stato italiano non può che ringraziarla. Questa donazione”, conclude il Ministro, “è un grande gesto di generosità che ci auguriamo possa segnare la strada per molti altri. Il ministero della Cultura partecipa con convinzione a questa giornata di festa e investe risorse per dare nuova luce alla sede e al nuovo allestimento che ospiterà queste opere”.
– Giulia Giaume
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