La Galleria Michela Rizzo apre una nuova sede a Mestre
Dopo l'ex birrificio della Giudecca a Venezia, il 23 giugno 2022 inaugura lo spazio di via Torre Belfredo con gli artisti Antonio Calderara, Riccardo Guarneri e Saverio Rampin
Una delle più interessanti gallerie d’arte contemporanea di Venezia inaugura la sua seconda sede: la Galleria Michela Rizzo ha annunciato infatti che aprirà al pubblico un nuovo spazio in via Torre Belfredo 49C a Mestre. Qui continueranno ad alternarsi le collaborazioni con importanti artisti internazionali – ricordiamo tra quelle già realizzate nomi come Fabio Mauri, León Ferrari, Francesco Jodice, Claudio Costa e Hermann Nitsch – a quelle con gli emergenti, come nella prassi della galleria.
LA GALLERIA MICHELA RIZZO A VENEZIA
La Galleria Michela Rizzo ha aperto il suo primo spazio veneziano nel 2004, per poi spostarsi nel 2008 nel cinquecentesco Palazzo Palumbo Fossati, dove è rimasta sino al 2014. Nel 2013 ha affiancato a questa sede quella al piano terra di un edificio industriale nella zona degli ex birrifici alla Giudecca, che poco dopo è diventata la sede definitiva (e attuale) della galleria. In concomitanza con la Biennale d’Arte 2022 la Galleria ospita in questo spazio la collettiva (in)visible fields – space as energy che – con opere di Hamish Fulton, Antoni Muntadas, Cesare Pietroiusti, David Rickard, Mariateresa Sartori e waiwai research and design agency rappresentati da rappresentato da Wael Al Awar (Leone d’oro all’ultima Biennale di Architettura) – apre un dialogo tra ambiente e costruzioni sociali, riformulando il concetto di immaginazione.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A MESTRE: CALDERARA, GUARNERI E RAMPIN
La prima mostra presenta opere degli artisti Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903 – Vacciago, 1978), Riccardo Guarneri (Firenze, 1933) e Saverio Rampin (Stra, 1930 – Venezia, 1992), accomunati da una pratica pittorica astratta e geometrica, caratterizzata da tinte pastello. Antonio Calderara, artista difficilmente incasellabile in una linea artistica ben definita, passò nel corso della sua carriera da una poetica più impressionista – vicina al Morandi – a un mondo puramente astratto, legandosi a Fontana e Manzoni e dimostrando un approccio “geometrico” nei toni pastello molto riconoscibile. Un esito simile a quello di Saverio Rampin – che visse e lavorò a Venezia, e con il cui Archivio la galleria collabora dal 2016 -, oggi considerato uno dei maggiori esponenti dello spazialismo veneziano (nonostante non abbia mai voluto firmarne il manifesto). Se dapprima Rampin sviluppò una pittura caratterizzata da cromie accese e pennellate impetuose., virò verso colori delicati e un maggiore lirismo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, complice l’incontro con Virgilio Guidi. Chiude Riccardo Guarneri, unico artista vivente dell’esposizione, già insegnante di pittura nelle Accademie di Belle Arti di Carrara, Bari, Venezia e Firenze e Accademico Emerito per l’Accademia delle Arti del Disegno della nativa Firenze, che da anni collabora con la Galleria Michela Rizzo. Dopo i primi quadri figurativi, Guarneri si avvicinò negli anni Cinquanta all’informale: nelle sue opere segno, luce e colore si sono progressivamente identificati, acquisendo via via una struttura rigorosa e geometrica e permettendo alla luce del bianco di emergere su ispirazione delle chine dei maestri Zen.
– Giulia Giaume
https://www.galleriamichelarizzo.net/
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