L’edizione 2022 di Hypermaremma. L’intervista ai curatori
Giunge alla quarta edizione la manifestazione diffusa nel tempo e nello spazio in Maremma. Ne abbiamo parlato con i curatori che ci hannno raccontato tutte le novità di quest’anno
500mila ettari di terra, 420mila cinghiali, 360 km quadrati di campi di grano, 2000 butteri, 151 torri d’avvistamento, 100 km di spiagge, 1 progetto di arte ambientale. Hypermaremma è una manifestazione diffusa nello spazio, da Talamone ad Orbetello, da Ansedonia a Pescia Fiorentina, e nel tempo, con un programma di disclosure che si estende da aprile a fine settembre, accompagnando tutta l’estate toscana. “Hypermaremma ha un profilo sempre più istituzionale, che si allontana dai programmi delle nostre personali gallerie e allarga la prospettiva della ricerca”, spiega orgoglioso Giorgio Galotti.
LA QUARTA EDIZIONE DI HYPERMAREMMA
Giunta alla quarta edizione la manifestazione ha registrato un cambio di rotta radicale: sono stati molti gli artisti ad autocandidarsi per partecipare al progetto. Motivo di orgoglio per i curatori, certo – che evidentemente si sono mossi bene nelle passate edizioni (che lo ricordiamo, hanno vantato, anche in tempi difficili, affluenza di pubblico oltre che una buona copertura social e mediatica) – ma anche parte integrante della natura del progetto stesso, quello di rendere porzioni di paesaggio un museo temporaneo a cielo aperto.
L’ obiettivo di Hypermaremma è stato infatti, da subito, quello di coinvolgere la bassa Maremma, attraverso l’intervento di artisti contemporanei, che, invitati a relazionarsi con il territorio e la sua storia, fossero capaci di innescare una rilettura del paesaggio e delle atmosfere del luogo. Lasciando un segno artistico, una memoria, contribuendo al turismo culturale e attivando sinergie e collaborazioni con attori locali. Con chi cioè resta tutto l’anno, nutrendo un tessuto dall’enorme potenziale ben oltre le date della manifestazione.
“Per noi”, continua Galotti, “diventa fondamentale, ogni anno di più, mettere a fuoco il discorso di valorizzazione del territorio, attraverso opere che vi si sedimentino. Un risultato possibile grazie alla collaborazione con le amministrazioni locali e di chi mette a disposizione i suoi spazi e i suoi terreni.”
LE NOVITÀ DELL’EDIZIONE 2022
Le novità principali di quest’anno sono due, anzi due e mezzo: il team, che ha cambiato ufficialmente formazione, (“Un cambio che ci ha permesso di sperimentare e divertirci moltissimo” afferma Matteo d’Aloja) e l’aver alzato ambiziosamente l’asticella rispetto ai 7 artisti coinvolti, alcuni dei quali particolarmente noti. Ma anche, l’aver voluto includere nel progetto critici che hanno redatto testi di accompagnamento alle opere, arricchendo il coro di voci. Parte importante di questa edizione infatti, curata da Giorgio Galotti, Matteo d’Aloja, Carlo Pratis – affiancati dal’arrivo di una new entry, Beatrice Benella, da quest’anno collabora Organizational Manager dell’appuntamento – è stata proprio la ricerca di un’espressione insieme universale e trasversale.
“Il progetto di quest’anno”, spiega Galotti, “è nato con l’idea di internazionalizzare il programma, provando a coinvolgere artisti già affermati (come Nannucci e Comte). L’obiettivo inoltre è stato attivare collaborazioni ulteriori con curatori e critici esterni al team Hypermaremma per portare dentro voci che contribuissero alla crescita del progetto stesso, motivo per cui ogni contributo sarà affiancato da un testo critico. Lo scorso anno ci ha pensato Massimo Mininni (che ha scritto comunque il testo su Rachel Monosov), mentre per questa edizione abbiamo cercato di coinvolgere più voci in base agli artisti. È’ il caso, ad esempio, del testo scritto da Lorenzo Bruni per Maurizio Nannucci o di Ilaria Marotta e Andrea Baccin di CURA per Claudia Comte o Simone Trabucchi per Francesco Cavaliere”.
HYPERMAREMMA: GLI INTERVENTI ARTISTICI
Dopo Giuseppe Gallo, che sulla spiaggia della Tagliata di Ansedonia ha posizionato ad aprile 12 figure ciclopiche in corten, in una processione evocativa e straniante – ‘I giocolieri dell’armonia’ – è stata la volta di Rachel Monosov, giovanissima performer russa, che ha portato Impossible meeting point, progetto che mette in scena una serie di azioni per raccontare le relazioni non corrisposte tra esseri viventi, in un momento storico complesso per l’umanità. A giugno ha aperto l’intervento di Maurizo Nannucci con Ships that pass in the night , installazione a neon blu rivolta al mare posizionata sulla rocca Aldobrandesca di Talamone. Ma sarà Claudia Comte, artista svizzera classe 1983, che per Hypermaremma, grazie a CURA, svilupperà l’installazione site specific più grande d’Europa: 105 metri x 5 di altezza di scritta su un campo di grano nei pressi di Capalbio. Prendendo in prestito una frase dell’autrice Rachel Carson, dedicata all’intervento dell’uomo nella natura, la Comte lancia un messaggio per sensibilizzare su questioni a lei care come il cambiamento climatico, l’ecologia e l’inquinamento globale. L’opera, infatti, è interamente composta da tronchi di pino provenienti dal Monte Amiata sottratti alla costruzione edile. Seguirà Francesco Cavaliere, artista toscano classe 1980 che farà The city of thing,performance tra le rovine della città di Cosa che aziona una scultura-amplificatore in ottone tra i resti romani. Gianni Politi, che installerà 10 vele da windsurf colorate in un campo di girasoli che poi a settembre prenderanno parte ad una regata a Talamone. O Guglielmo Maggini, parte di un collettivo di artisti indipendenti romani, che effettuerà un intervento su una porta di Orbetello attraverso l’uso di plastiche squagliate. Il 2 settembre poi è prevista un’asta curata da Sotheby’s e in futuro un Hyperpodcast che raccoglie le voci di tutti gli attori coinvolti.
-Giulia Mura
16 aprile – 30 settembre
https://www.hypermaremma.com/it
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