La comunicazione vista da un artista. La mostra di Benoît Maire a Roma
Una finestra, una radio, un cavalletto. Alla Fondazione Volume! di Roma l’artista francese Benoît Maire ragiona sulla comunicazione con interventi minimali
La mostra Cinque mani logiche, a cura di Lorenzo Benedetti, anima gli spazi della Fondazione Volume! di Roma. La ricerca di Benoît Maire (Pessac, 1978) sul tema pittorico del paesaggio fiammingo lo induce a soffermarsi sul motivo della finestra come mezzo di dialogo tra interno ed esterno. Alcune mani sono dipinte dall’artista sulla superficie vitrea come tracce mnemoniche di offerta, simbolo, preghiera.
LA MOSTRA DI BENOÎT MAIRE A ROMA
Ogni 10 minuti scatta un brano di musica sacrale: un rimando all’iconicità delle mani, che suggeriscono il nesso tra finestra, virtual window e tradizione della pittura.
La polverizzazione epifanica del secondo spazio pone invece al centro dell’attenzione un curioso cavalletto-manichino, scultura tripode dalla testa informe, alla Giacometti. Il cavalletto si sottrare a una identificazione, puntando sull’interazione: ha infatti un lungo naso, un perno che punta dritto verso chi guarda, a interrogarlo. Quasi un’antenna, a captarne il burlesco stupore. Pochi gesti aprono voragini di riflessione, manifestando la formazione anche filosofica dell’artista.
‒ Francesca de Paolis
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