Cercare il corpo. La mostra di Francesco Balsamo a Catania
I disegni e i collage realizzati da Francesco Balsamo, in mostra negli spazi di On The Contemporary a Catania, sintetizzano la ricerca dell’artista attorno all’idea di corpo
È il corpo l’oggetto principale della ricerca dell’uomo, ciò che cattura la sua attenzione e che lo induce in uno stato di concentrazione profonda con la quale scruta tra le forme e i colori, per rintracciare braccia, gambe e volti, per ritrovare ciò che apparentemente più conosce o per ritrovare se stesso e comprendersi. In dipinti, in fotografie, persino fra i dettagli dei muri e dei pavimenti, il corpo ha quella forma così consolidata nella nostra mente da farsi ricercare e trovare anche dove non è presente, attirando lo sguardo e restituendoci uno stato di familiarità.
LA MOSTRA DI FRANCESCO BALSAMO A CATANIA
Pensa il fianco è il titolo della mostra di Francesco Balsamo (Catania, 1969) allestita a Catania, presso lo spazio On The Contemporary, e curata da Antonio Grulli. A emergere è una riflessione intensa e al contempo delicata sul corpo, raccontato dall’artista tramite disegni e collage perturbanti che puntano a stimolare la ricerca delle forme del corpo, ora mutato e camuffato, ora sognato e immaginato.
Opere intime, neri profondi, dai tratti veloci e non casuali; così i corpi che Balsamo ci rivela appaiono mimetizzati in scene oniriche dall’angosciante poesia, dove la calma viene fusa all’irrequietezza attraverso la polvere della grafite, non avendo certezza di ciò che osserviamo e non riconoscendo facilmente le familiari forme corporee alle quali siamo abituati. In contrapposizione a questi scenari capaci di suggerire molteplici letture di tipo esistenziale, i collage dell’artista si collocano brillanti al centro dello spazio come in teche che ne proteggono il contenuto gracile, raffigurando porzioni del corpo ricostruite con sensualità e ironia, creando un’attenta ed equilibrata dicotomia fra le due serie.
I corpi di Balsamo non si limitano a farsi studiare e a farsi cercare tra i segni sulla carta, ma determinano un nuovo modo di pensarsi e di collocarsi nello spazio reale e immaginario, restituendo una lettura unica della figura umana, capace di scuotere le idee che l’uomo ha di se stesso.
‒ Mario Bronzino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati