Come vede la campagna un artista. Hilario Isola in mostra a Roma
La campagna italiana di oggi è al centro della ricerca di Hilario Isola, in mostra alla galleria Valentina Bonomo di Roma con una serie di opere che traggono spunto dalle reti agricole
Uno dei temi principali della ricerca di Hilario Isola (Torino, 1976) è il rapporto tra l’uomo e l’agricoltura, con una particolare attenzione all’equilibrio con l’ambiente attraverso l’utilizzo di tecniche tradizionali come l’apicoltura e la vinificazione. Per Rurale, la sua ultima malla galleria Valentina Bonomo a Roma, l’artista ha presentato una serie di lavori nuovi, concepiti come tappe di un’esplorazione della campagna italiana contemporanea. Immagini eseguite con una tecnica particolare, basata sulla cucitura e la sovrapposizione di reti agricole utilizzate per proteggere le piantagioni dalla grandine, dai raggi ultravioletti e dagli uccelli, cucite a mano in modo da provocare interessanti giochi di luci e ombre. Una sorta di tessitura a maglie di larghezze diverse, che a livello visivo ricorda la tecnica dell’acquaforte, utilizzata di frequente per le illustrazioni dei libri di botanica, come a voler suggerire una dimensione simbolica e quasi ottocentesca dell’esposizione.
LA MOSTRA DI HILARIO ISOLA A ROMA
“‘Rurale’ è una mostra che rivela aspetti meno conosciuti della campagna, diversa da quella descritta dagli esploratori ai quali mi sono ispirato, per sottolineare come le nuove tecniche di coltivazione siano sempre più lontane dalla salvaguardia dell’ambiente naturale”, racconta Isola. Passando dal micro al macro, le opere si pongono come visioni di un ambiente inquietante e distopico, popolato da insetti predatori come bruchi e crisope, ma anche da irrigatori simili ad animali fantastici. Molto riuscite le vedute di paesaggi, come Tempesta, dai toni particolarmente drammatici, Grandine e Silos, che ha una struttura cromatica simile alle fotografie di Bernd e Hilla Becher; in queste opere l’illustrazione cede il posto a una struttura più interpretativa dell’immagine e meno descrittiva. Rurale si rivela quindi come un’originale maniera di suggerire riflessioni sulla preoccupante evoluzione verso le monoculture, dipendenti dai sistemi produttivi e dal mercato globale, che l’artista ha trasformato in un piccolo Grand Tour delle minacce che ogni giorno mettono in pericolo un pianeta sempre più a rischio.
‒ Ludovico Pratesi
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