Ancora accuse di antisemitismo a documenta 15. E Hito Steyerl ritira la sua opera dalla mostra
L’artista tedesca, forse la firma pù importante in mostra, ritira le sue opere dalla quinquennale di Kassel. Il motivo? Gli organizzatori non hanno saputo gestire adeguatamente le polemiche e rispondere alle accuse di antisemitismo in maniera esaustiva
Continua la bufera mediatica e politica che da mesi incombe su documenta, rassegna d’arte contemporanea che ogni cinque anni si svolge a Kassel, e di cui in questi giorni è in corso la 15esima edizione a cura del collettivo indonesiano ruangrupa. Alla base di tale turbolenza sono le accuse mosse contro documenta dal Consiglio Ebraico Tedesco, secondo il quale la manifestazione avrebbe invitato a partecipare all’edizione di quest’anno “artisti attivisti anti-israeliani”, accusa negata con forza da documenta. Ma la forza, a quanto pare, per alcuni non è stata considerata sufficiente: l’artista tedesca Hito Steyerl, tra i nomi di punta di documenta 15, ha infatti chiesto che le sue opere – tra l’altro tra le più apprezzate di questa edizione – venissero rimosse dall’esposizione, perché “non ho fiducia nella capacità dell’organizzazione di mediare e tradurre le complessità”, ha scritto Steyerl in una mail indirizzata a documenta. “Ciò si riferisce al rifiuto ripetuto di favorire un dibattito inclusivo sostenuto e strutturalmente ancorato attorno alla mostra, nonché al rifiuto de facto di accettare la mediazione”. In poche parole, Steyerl lamenta il fatto che gli organizzatori della mostra non hanno saputo gestire le polemiche e soprattutto rispondere in maniera esaustiva alle accuse di antisemitismo. Inoltre, per lo stesso motivo, si è dimesso come consulente di documenta 15 Meron Mendel, direttore dell’Anne Frank Educational Institute.
DOCUMENTA E LE ACCUSE DI ANTISEMITISMO. LA REAZIONE DI HITO STEYERL
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata un’opera – poi rimossa – di un collettivo partecipante con molti lavori a documenta, Taring Padi, dai contenuti antisemiti. Nella sua mail, Hito Steyerl fa riferimento, oltre a opere dai contenuti antisemiti presenti nella sede centrale della mostra, anche a “condizioni di lavoro non sicure e sottopagate per parte del personale” di documenta. Da qui la richiesta di rimozione del suo lavoro, che comprende un nuovo video dal titolo Animal Spirits e un’installazione di pitture rupestri animate dall’Intelligenza Artificiale. Insomma, documenta avrebbe fatto troppo poco, invece di monitorare maggiormente sui contenuti delle opere in mostra. Questo è un ulteriore tassello che si aggiunge a un’altra “mancanza” avvenuta poco tempo fa quando sono sorte le prime polemiche: per rispondere alle accuse di antisemitismo, documenta aveva promosso una serie di talk per affrontare questi temi, poi però annullati.
DUCUMENTA 15. LE DIMISSIONI DEL DIRETTORE DELL’ANNE FRANK EDUCATIONAL INSTITUTE
Negli ultimi giorni inoltre si è dimesso dal ruolo di consulente di documenta 15 Meron Mendel, direttore dell’Anne Frank Educational Institute. Il motivo? La mancanza da parte della rassegna di un dibattito “onesto” sull’antisemitismo, aggiungendo inoltre – in un’intervista rilasciata a Der Spiegel – la mancanza di un dialogo aperto con i ruangrupa. Ha inoltre affermato che documenta ha respinto la sua proposta di convocare un consiglio di esperti di antisemitismo. Come riporta ArtNews, di recente Mendel ha partecipato a un talk sull’antisemitismo organizzato da documenta, momento il cui l’ex consulente ha espresso come alla mostra 15 non fossero stati invitati artisti israeliani. I ruangrupa, che non hanno partecipato al talk, hanno risposto a queste affermazioni durante un’audizione al Parlamento Tedesco, sottolineando come nell’elenco finale degli artisti ne fossero presenti sia ebrei sia israeliani.
– Desirée Maida
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