Di uomini, bestie e mostri. L’arte di Yuval Avital a Parma e Reggio Emilia

Il Bestiario della Terra è il fitto calendario di mostre, eventi, performance e manifestazioni che si svolge in sedi diffuse tra Parma e Reggio Emilia fino alla fine del 2022. Una riflessione molteplice e corale sulla natura dell’uomo, su quella dell’animale, e del rapporto tra le due. Ce ne parla qui l’artista israeliano

È la voglia di coesione, incontro, scambio, la trasversalità delle arti a seguito di un lungo periodo di reclusione, a muovere il grande progetto Yuval Avital (Gerusalemme, 1977) che fino a dicembre 2022 anima istituzioni, teatri e musei diffusi tra Parma e Reggio Emilia. Il Bestiario della Terra è il progetto voluto e promosso dall’associazione culturale Reggio Parma Festival, attiva dal 2001 sul territorio emiliano, e ha visto i primi sei mesi dell’anno impegnati in una fase di “preparazione” articolata in diversi incontri tra l’artista israeliano e associazioni musicali, culturali e artistiche locali, grazie alla collaborazione di Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione Teatro Due di Parma. Ciò che ne è emerso è un’indagine non convenzionale nutrita da interrogativi sulla natura dell’uomo e su quella dell’animale, a partire dal genere letterario del Bestiario medievale, primo tentativo di descrivere e classificare gli animali attribuendo loro vizi e virtù umane, e dal patrimonio storico artistico del territorio come lo Zooforo del Battistero di Parma, opera straordinaria di Benedetto Antelami risalente al XII secolo caratterizzata da bassorilievi che raffigurano creature reali e fantastiche.

IL BESTIARIO DELLA TERRA: LE MOSTRE DI PARMA E REGGIO EMILIA

Fino al 24 luglio 2022, il terzo piano dei Musei Civici di Reggio Emilia ospita Anatomie Squisite, a cura di Alessandro Gazzotti, un percorso distopico e onirico in cui le opere di Yuval Avital si mescolano con la nota Collezione Spallanzani del museo, tra disegno, pittura, installazione, sound e raccolte anatomiche ottocentesche. Un organismo complesso realizzato con il supporto delle maestranze della Fondazione I Teatri e ispirato al gioco di società surrealista del Cadavre Exquis, che si muove tra i temi del gioco, del sogno, dello stupore, del subconscio. “Anatomie Squisite è come un insieme di diversi giochi”, spiega ad Artribune l’artista. “Arturo Schwartz diceva che nel Surrealismo non c’era nessuna volontà di conciliare due elementi opposti, anzi, mettendoli assieme si creava una tensione che generava una terza immagine. E penso che una mostra come questa viva di un’attivazione fondamentale del pubblico chiamato a creare una costellazione semantica, un racconto estremamente libero e soggettivo”. La seconda tappa del progetto de Il Bestiario della Terra si è aperto alla Casa del Suono di Parma dove, al centro dello spazio che racconta l’evoluzione tecnologica del suono dall’Ottocento a oggi, si erge un’installazione immersiva, un ventre che risuona dentro e fuori di sé. Il Canto dello Zooforo è una scultura materica che si compone di tessuti e diversi materiali assemblati a formare una caverna archetipica, e che prende vita grazie al Coro di voci bianche del Teatro Regio di Parma che esegue il Cantico delle Creature di San Francesco.

Yuval Avital, Il Bestiario della Terra, Festival Parma Reggio 2022

Yuval Avital, Il Bestiario della Terra, Festival Parma Reggio 2022

YUVAL AVITAL PER IL FESTIVAL PARMA REGGIO 2022

Il bestiario era il modo in cui l’uomo, osservando l’animale, cercava di comprenderlo, finendo in realtà per spiegare se stesso”, ci ha raccontato Yuval Avital, la cui programmazione proseguirà il 1° luglio con l’inaugurazione del Murale Cadavre Exquis realizzato da Simone Ferrarini, e il 7 luglio la mostra Lessico Animale. Prologo da APE Parma Museo. “Quando nei bestiari medievali si attribuivano delle virtù agli animali, l’uomo si stava riflettendo in essi, stava scavando nel proprio subconscio. Era un modo sofisticato per parlare dell’umanità, un atto metaforico che permetteva di trattare anche temi forti”. Prosegue, “sicuramente nella nostra epoca abbiamo fatto di tutto per allontanarci dalla nostra dimensione animale: viviamo in un mondo privo di distrazioni e fisicità, ci depiliamo, trucchiamo, ci allontaniamo dal rapporto con la natura e la neghiamo. Il pensiero portante di tutto il progetto è: dove finisce l’uomo e comincia l’animale? Dove finisce l’animale e comincia l’uomo? Cosa comporta il concetto di ibrido e chi è davvero il mostro?”.

-Giulia Ronchi

Il programma completo:
https://reggioparmafestival.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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